Mandorlini sfida Pecchia: vale quanto una finale
(Ass) - La Coppa Italia appartiene al passato ed è da considerarsi un ricordo. Lo sa bene Fabio Pecchia, intenzionato a non commettere passi falsi nel turno nazionale dei playoff. Ad attendere la sua Juve ad Alessandria c’è infatti il Padova e la sfida è di quelle da non sbagliare. I bianconeri non hanno la necessità di fare bottino pieno, ma questo poco importa al tecnico. Meglio evitare di fare troppi calcoli col rischio di dover poi fare i conti con brutte sorprese. E allora fiducia rinnovata a quel modulo con cui la Juve ha saputo trovare solidità ed equilibrio, ovvero il 4-2-3-1. Un assetto già visto prima dello stop per il Covid e riproposto poi nella finale di Cesena, dove la truppa di Pecchia si è assicurata il primo trofeo della sua giovane storia.
La sfida di stasera nasconde però tante incognite, perché il Padova punta a fare lo sgambetto. Dopo i successi con Sambenedettese e Feralpi, i veneti cercano il terzo indizio, la prova che sognare è lecito. C’è quindi fiducia da parte di Andrea Mandorlini, che dalla propria squadra si aspetta un segnale: «La Juventus Under 23 ha vinto la Coppa Italia ed è una squadra forte, dovremo quindi scendere in campo per dare il meglio di noi stessi con l’obiettivo di arrivare al quarto turno». L’allenatore è consapevole della posta in palio: «E’ un peccato giocarsi tutto in 90 minuti, a mio parere la considero una decisione sbagliata. Dico così perché nel turno nazionale c’era tutto il tempo di giocare sia l’andata che il ritorno, mentre in una sfida secca può succedere di tutto. L’unica cosa che mi interessa è trovare tutte le risorse per disputare una prestazione importante». Pelagatti non è al top della forma, così come Kresic e Andelkovic. Tutti e tre saranno però in campo.