Corriere dello Sport

«2023, ANCORA PIÙ RYDER»

Il Covid fa slittare al 2021 l’appuntamen­to negli Usa e anche Roma si adegua Il grande golf rinviato di un anno Chimenti: «La scelta più giusta»

- Di Marco Ercole

La Ryder Cup in programma negli Stati Uniti slitta dal 2020 al 2021, ora è ufficiale. È stato annunciato ieri da PGA of America, Ryder Cup Europe e PGA TOUR, come misura necessaria per garantire lo spettacolo del più importante torneo al mondo di golf e rispettare le norme di sicurezza imposte dall'emergenza sanitaria.

NUOVE DATE. La grande sfida tra Stati Uniti ed Europa si disputerà dal 21 al 26 settembre 2021, sempre sul percorso di Whistling Straits, nel Wisconsin: «Dispiace - ha commentato il capitano americano Steve Stricker - non poterla giocare quest'anno, ma la decisione di riprogramm­are è la cosa giusta da fare». D'accordo con lui anche l'omologo dell'European Ryder Cup Team, Pádraig Harrington: «Credo che sia la scelta corretta date le circostanz­e senza precedenti». Congelati fino al 1° gennaio 2021 i processi di qualificaz­ione, ma tutti i punti già guadagnati da settembre 2019 a marzo 2020 verranno comunque conteggiat­i.

SLITTAMENT­O. Insieme a questa 43esima edizione, per mantenere l'attuale format biennale si sposterann­o anche tutte quelle successive: nel 2023 quella di Roma; nel 2025 quella di Bethpage Black (Farmingdal­e, New York); nel 2027 ad Adare Manor (Contea di Limerick, Irlanda); nel 2029 all' Hazeltine National Golf Club (Chaska, Minnesota); nel 2031 in Europa (sede da designare); nel 2033 al The Olympic Club (San Francisco); nel 2035 ancora in Europa (sede da designare); nel 2037 al Congressio­nal Country Club (Bethesda, Maryland).

A ROMA NEL 2023. Il Marco Simone Golf & Country Club di Guidonia Montecelio dovrà dunque attendere un altro anno per ospitare la prima storica Ryder Cup italiana: «L'attesa verso l'edizione di Roma - ha commentato il presidente della Fig Franco Chimenti - si allunga di un anno. Prendiamo atto e condividia­mo la decisione congiunta della PGA of America e della Ryder Cup Europe. Per noi non cambia nulla, perché eravamo pronti a rispettare tutte le tempistich­e. L'evento rappresent­a una vetrina internazio­nale che mette l'Italia al centro del mondo. Oggi tutti ci invidiano questo evento che contribuir­à ad accrescere il prestigio del nostro sport. Un'opportunit­à anche per lo sviluppo del turismo e il rilancio dell'occupazion­e, specialmen­te dopo la pandemia».

EVENTO ICONICO. Anche Gian Paolo Montali, dg del Progetto Ryder Cup, si è espresso sulla scelta: «La rispettiam­o, deriva da un'emergenza sanitaria mondiale che nessuno poteva calcolare. Il successo della Ryder Cup dipende dalla visibilità mediatica e dalla partecipaz­ione degli spettatori. Non nascondo il dispiacere per lo slittament­o, in quanto in questi quattro anni abbiamo lavorato duramente per allestire una Ryder Cup iconica nel 2022. Avremo maggior tempo per lavorare e renderla ancora più unica e speciale».

Montali: «Dispiace eravamo pronti ma lo accettiamo Avremo più tempo»

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LAPRESSE Francesco Molinari, a sinistra, e l’inglese Fleetwood con la Ryder Cup vinta dall’Europa nel 2018

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