Coe porta l’atletica nel futuro
Sport per sua natura legato a regole e format secolari, a dispetto di un movimento olimpico che incita anche con una certa leggerezza verso formule più innovative e al passo coi tempi, l’atletica si scopre all’improvviso fantasiosa e anche un po’ rivoluzionaria in questa difficile fase post covid-19.
INNOVAZIONI. Lo fa un po’ per necessità e un po’ perché sospinta dalle innovazioni tecnologiche che oggi consentono di mettere in campo campioni blasonati che si sfidano con lo stesso cronometro in simultanea anche se a distanza di diecimila miglia.
E’ il senso degli Inspiration Games in scena oggi tra Usa e Europa, sotto la regia degli storici organizzatori del Weltklasse di Zurigo.
Non è la prima e non sarà nemmeno l’ultima iniziativa di questo genere che fa dell’atletica una disciplina ancora più planetaria e coinvolgente.
SOLUZIONI. Chi non ha mai provato a confrontarsi con i record dello sprint di Usain Bolt o quelli fantascientifici nella maratona di Kipchoge? Il lungo lockdown è servito all’atletica per ricercare nuove soluzioni, c’è riuscita grazie alla passione di una platea silenziosa sparsa in ogni angolo del mondo e all’entusiasmo dei suoi tanti campioni.
Questo processo, se opportunamente governato, è destinato a segnarne in profondità il futuro. Crediamo decisamente in meglio. Ma tutto questo non sarebbe stato possibile se al timone della federazione mondiale non fosse arrivato 5 anni fa un visionario illuminato come Seb Coe.