«ATTENTA JUVE LA DEA FA MALE»
Sarri non parla del ko di Milano, preferisce concentrarsi sulla sfida cruciale di stasera «Affrontare l’Atalanta è come andare dal dentista ne puoi uscire bene, ma devi soffrire comunque»
«È il momento di guardare avanti e non indietro». Maurizio Sarri va oltre il crollo di San Siro e archivia il blackout che ha portato all’incredibile sconfitta con il Milan. Senza, peraltro, spiegarne le ragioni. Senza analizzare pubblicamente le motivazioni di una notte che da dolcissima si è trasformata in un incubo e che lascia intatti gli interrogativi sulla Juve, nonostante resti ancora un significativo cuscinetto di sicurezza di sette punti sulla Lazio, di nove sull’Atalanta e di dieassoluto ci sull’Inter. L’avrà fatto nell’intimo, sarebbe strano il contrario, ma il tecnico bianconero preferisce voltare immediatamente pagina e mettere nel mirino l’Atalanta. «Nello sport e nella vita in generale, è un discorso di priorità - rileva -. Se la partita col Milan fosse stata ad inizio stagione saremmo andati alla ricerca delle cause del blackout. Ma siccome è arrivata nella seconda parte della stagione, non c'è tempo. Così, la priorità diventa far sì che incida il meno possibile in maniera negativa». E non c’è spazio neppure per appellarsi alle assenze, pesanti, di De Ligt e Dybala, con cui la Juve si è presentata al Meazza: «Che Paulo sia un talento nessuno lo mette in discussione ma, per come si è sviluppato il blackout, credo che la partita sarebbe andata allo stesso modo».
SNODO. Reset, quindi. La testa del gruppo non deve essere condizionata dalla caduta contro i rossoneri, nè dal sorteggio di Champions League e dal potenziale accoppiamento con Real Madrid o Manchester City («In questo momento abbiamo soltanto un obiettivo, il campionato, poi penseremo al Lione. Ma è talmente lontano dai nostri pensieri che non dobbiamo perderci la minima energia»). Piuttosto l’attenzione deve essere tutta sullo scontro diretto con la Dea. E’ uno di quegli snodi potenzialmente decisivi nell’economia del campionato, anche se Sarri si limita a dire che «è una fase importante della stagione». Sa benissimo, invece, che un successo questa sera varrebbe doppio, a nove giorni dalla sfida con la Lazio che sarà preceduta dalla visita al Sassuolo di metà settimana prossima. «L’Atalanta è una realtà, sta facendo benissimo e ha numeri di grandissimo livello, soprattutto in trasferta. È un avversario difficilissimo e lo è da diverso tempo».
COME DAL DENTISTA. E il Comandante si rifà alle parole di Guardiola sulla squadra di Gasperini: «E’ come andare dal dentista, ne puoi uscire anche bene ma il male lo senti comunque». E spiega il perchè: «L'Atalanta ti fa rischiare dal punto di vista tattico. E' una squadra aggressiva, che viene a prenderti nella costruzione dell’azione e ha ripartenze di grandissimo livello. Il rischio tattico è insito nella partita. Dal punto di vista fisico, è una squadra che ha accelerazioni importanti. E’ una partita difficile sotto tutti i punti di vista, ma in questo periodo le squadre hanno tutte qualcosa in meno rispetto ai momenti migliori della stagione. Però questa
«Sarà dura, voglio ordine e continuità i nerazzurri sono sempre pericolosi»
capacità di strappo loro ce l’hanno sempre ed è una cosa da tenere in grande considerazione».
CONTINUITA’. Sarri così evidenzia ciò che si attende dai suoi: «La continuità sarebbe un aspetto importante. Vedo che, in questo periodo, quasi tutte le squadre hanno difficoltà ad avere continuità nei 90 minuti. Le partite subiscono sbalzi improvvisi da un momento all'altro. E' una difficoltà insita nel momento di tutte le squadre. E mi piacerebbe anche vedere ordine che, nei momenti in cui rischi di perdere la partita, diventa determinante». E adesso, palla al centro.