«LAZIO, RIPARTIAMO TI RIVOGLIO SERENA»
Per i biancocelesti 299 gol in A da quando allena Simone, si cerca il 300º Inzaghi: «Dobbiamo giocare come prima, con meno pensieri»
Una riscossa folgorante dopo il rallentamento fatale, è questo che ci vorrebbe. Inzaghi sogna di rivedere la Lazio che straripava, che scatenava emozioni struggenti, che era un formidabile spot di calcio, che dal 2016 gli ha regalato 299 gol in 152 partite di campionato (1,97 di media a partita), oggi si può centrare quota 300. Simone, la Lazio, l’ha ritrovata rimpicciolita, sgangherata dopo il lockdown, fiaccata e decimata dagli infortuni. E’ uscita di strada, vuole provare a restare in corsa per lo scudetto, per riuscirci non può permettersi un altro passo falso. Simone sa che quella Lazio non può tornare d’incanto, s’accontenta di vederla spensierata, è questo che le ha chiesto: «La squadra deve giocare le partite come le giocava prima - ha detto ieri il tecnico - probabilmente non siamo più spensierati, non siamo sereni, dobbiamo resettare. Abbiamo parlato tanto, abbiamo delle difficoltà oggettive, magari qualche svista arbitrale ci ha condizionato nelle ultime gare. Ma dobbiamo essere più forti, spensierati, e si deve pensare di gara in gara». Fuoco alle polveri. Servono gol per cancellare il doppio ko di fila (Milan e Lecce), per schienare il Sassuolo delle ruspanti e machiavelliche alchimie di De Zerbi, sarà una partita viscida: «Ci aspetta una partita molto impegnativa, dobbiamo affrontarla al meglio, tornando a giocare con leggerezza e convinzione, sapendo che abbiamo delle difficoltà oggettive, non siamo i soli».
I PROBLEMI. Simone non vuole sentir parlare di alibi, ma alla vigilia di Lazio-Sassuolo ha elencato i problemi che hanno moltiplicato l’emergenza e ha lanciato frecciate agli arbitri: «Siamo tornati con delle problematiche che ci hanno condizionato, purtroppo non ho potuto ruotare i giocatori e aiutare la squadra nei momenti difficili. Ci sono state cinque-sei defezioni che ci hanno condizionato. La partita di Lecce comunque doveva essere fatta in modo diverso, eravamo abbastanza in controllo della partita, una squadra come la nostra non può concedere un gol come quello del 2-1. Poi, capita che salvino un gol sulla linea, che il portiere avversario faccia una parata senza nemmeno accorgersene. Dobbiamo far sì che gli episodi girino di nuovo a nostro favore, nonostante tutto. Ultimamente non siamo fortunati coi rigori, ne sono arrivati 3 contro. Ma dipende solo da noi, non dipende da infortuni o arbitri».
GLI INFORTUNI E IL CALO. Simone ha ammesso che gli infortuni sono diventati troppi, più delle altre sfidanti: «Giocando ogni due giorni le prestazioni non possono essere quelle di prima. Tutte le squadre hanno defezioni importanti, forse noi abbiamo qualche indisponibile in più». Per il match di oggi si fa la solita conta. Leiva e Cataldi soffrono da settimane, giocano alternandosi (per ora in corsa) e non potrebbero. E’ finito ko anche Milinkovic, rischia di partire dalla panchina. Simone ha preallarmato i baby della Primavera che di solito figurano nella lista dei convocati, chissà se pensa davvero di farli entrare in corsa: «L’avevo detto dopo
Lecce, probabilmente in altre situazioni Leiva e Cataldi non sarebbero nemmeno partiti. Ha un problema Milinkovic, è abbastanza importante, riguarda un polpaccio. Se non ci sarà e con Leiva e Cataldi a mezzo servizio, rimangono Luis Alberto e Parolo. Se ci sarà bisogno faremo giocare qualche ragazzo della Primavera, all’occorrenza potrà darci una mano. Si allenano con noi, sono alle prime esperienze, avremo bisogno anche di loro». Bisogna darci dentro, bisogna crederci finché è possibile, servono forze miracolose. Simone tifa Gasperini, acerrimo nemico degli ultimi anni, deve bloccare la Juve stasera: «Adesso non bisogna guardare le altre competitor, dobbiamo pensare a noi stessi. Dobbiamo andare al di là dell’emergenza e degli ostacoli».
«Più infortuni rispetto alle altre e sviste arbitrali Ma niente alibi»