ORSO, LA SVEGLIA TORNA SORIANO
Le difficoltà rossoblù derivano anche dal momento opaco dei big di Mihajlovic Squalifica ridotta: il Bologna riavrà il trequartista a Parma, restano però le difficoltà di Sansone
L’Orso che continua a essere in letargo sta diventando un problema per il Bologna, anche perché contemporaneamente vivono tra affanni e difficoltà altri due rossoblù che per Sinisa Mihajlovic hanno sempre rappresentato un pericolo pubblico nei confronti dei loro dirimpettai, e cioè Nicola Sansone e Roberto Soriano. Che potrà esserci domenica a Parma, e questa è la notizia arrivata a metà pomeriggio di ieri, considerato che il giudice sportivo ha accolto il ricorso del Bologna (difeso dall’avvocato Mattia Grassani) riducendo la squalifica del trequartista di una giornata per la mancanza di volontà di offendere l’arbitro Pairetto. Tornando all’importanza dei tre rossoblù, vi ricordate cosa disse Igor Tudor prima di Udinese-Bologna? «Se vuoi sperare di vincere la partita, devi fermare quei tre, che di solito sanno fare la differenza per la loro capacità di saltare l’uomo e di conseguenza di creare la maggioranza numerica». Quei tre (appunto) sono Orsolini, Soriano e Sansone, che prima dello sbarco a Casteldebole di Musa Barrow formavano la linea dei trequartisti davanti ai due mediani e dietro la prima punta Palacio. E che dopo il lockdown si sono smarriti, al di là dell’impegno che mettono via via dentro le partite. Senza riuscire tuttavia a determinare, ecco il punto e la differenza rispetto a quello che era, e quando ti vengono a mancare quelli che ti garantiscono qualità, inevitabilmente finisci per diventare meno costruttivo. Non dimenticando un altro particolare: di questi tempi, ancora più di prima, sono gli episodi a favore o contro che ti consentono di fare festa o di imprecare a giochi finiti, e nel Bologna Orsolini, Soriano e Sansone anche in questo senso nella prima parte del campionato si erano fatti notevolmente valere.
QUALCUNO SVEGLI L’ORSO... La sensazione è che non si tratti di approccio o di atteggiamento sbagliati, se così fosse Sinisa ne avrebbe già cantate quattro agli interessati, la causa più probabile dei loro attuali digiuni dovrebbe essere una condizione fisica sommaria, che di questi chiari di luna ti costringe a fare delle figuracce, dovendo giocare ogni tre giorni. E questo discorso vale soprattutto per Orsolini, che dopo l’infortunio capitato ad Andreas Skov Olsen è un uomo solo sulla fascia destra. Ecco, nel caso in cui Sinisa avesse potuto contare anche sul gioiellino danese (che fin qua tuttavia è stato deludente), Orsolini avrebbe potuto attraversare almeno alcuni spezzoni di partita in panchina per tirare un po’ il fiato, ma alla luce di quello che è stato invece l’Orso ha continuato ad andare in campo, nonostante che le ombre siano state superiori alle luci. A questo punto c’è da sperare che da qui alla fine del campionato, con Skov Olsen che ormai ha recuperato dal guaio fisico, i tre moschettieri di Sinisa possano di nuovo garantire al Bologna quelle dosi di qualità che hanno addosso, perché se così non fosse difficilmente il Bologna potrebbe chiudere bene questa annata. Non potendo aspettarci che tutte le volte siano Palacio, Barrow e i talentini Cangiano e Juwara ad assicurare al Bologna quello di solito erano abituati a garantire Orsolini, Soriano e Sansone.
CHE SFIDA SUI LATI... Che queste partite dispari giocate da Orsolini possano creargli disagi addirittura per quanto riguarda la partecipazione agli Europei dell’estate prossima non sta scritto da nessuna parte, e a dire la verità non è neanche pensabile, certo è che l’ Orso dovrà darsi una svegliata entro tempi brevi affinché Roberto Mancini continui a seguirlo con interesse. Anche perché a inizio del prossimo campionato la nazionale tornerà in campo e se Orsolini do