Corriere dello Sport

Karamoh rischia Dubbio Cornelius

- Di Paolo Grossi

È allarme rosso per l’attacco del Parma. Nella seduta mattutina di ieri infatti hanno lavorato a parte sia Cornelius che Karamoh, mentre Inglese non è ancora pronto a rientrare dopo l’operazione di fine gennaio. Il bomber danese mercoledì all’Olimpico era uscito nell’intervallo per un acciacco muscolare che evidenteme­nte non si è ancora risolto. D’Aversa sin qui non ha mai rinunciato a lui per scelta tattica e anzi, senza di lui la squadra sembra, almeno nell’ultimo periodo, avere una certa difficoltà a sviluppare la manovra offensiva. Le soluzioni a disposizio­ne del tecnico potrebbero essere quella di schierare prima punta Gervinho, sin qui deludente quando ha fatto il centravant­i oppure usare un elemento di manovra come Kucka o Kulusevski. Lo stesso accadde nella gara d’andata contro il Bologna e il Parma al Dall’Ara fece comunque un figurone, raggiunto solo al fotofinish da un gol dell’ex Dzemaili.

Il gruppo crociato sta cercando di smaltire la rabbia e la frustrazio­ne generate dalla mancato concession­e del rigore da parte di Fabbri a Roma pur dopo aver visionato le immagini della Var. Si è trattato di un errore tanto clamoroso quanto inquietant­e e a poco serve che nelle ore successive si siano diffuse voci di bradi arrabbiatu­re da parte dei vertici dell’Aia e del probabile ‘’congelamen­to’’ dell’arbitro ravennate sino a fine stagione. Il fatto è che al Parma mancavano all’appello anche altri rigori (tipo quello di Barella su Kulusevski) mentre se ne è visto fischiare contro di quelli (Alves su Di Carmine o il mani di Darmian contro la Fiorentina) a dir poco discutibil­i.

Ovviamente restano poi da analizzare i limiti della squadra così come sono emersi in questo torneo post-lockdown, soprattutt­o sul piano delle fisicità e della concentraz­ione. Nel cocktail tra queste lacune e i torti arbitrali c’è la spiegazion­e delle quattro sconfitte subite e dei puntuali crolli registrati nei secondi tempi. D’Aversa poi sta facendo fatica a trovare in una panchina che pure pareva sufficient­emente attrezzate le risorse in grado di far rifiatare i titolari senza causare scompensi e questa è una novità perché sinora invece il rendimento delle seconde linee era stato ottimale.

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Andreas Cornelius, 27 anni

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