Valentino, un futuro alla Buffon
I giorni che precedono la sospirata ripresa delle attività, uno li trascorre tra gli allenamenti al Ranch di Tavullia e una parentesi sulla Ferrari 488 GT3 a Misano. L’altro li vive con una gita a sua volta nella propria terra d’origine ma in luoghi molto più esotici, le Cameron Highlands, in Malesia. Uno è ovviamente Valentino Rossi, l’altro è il suo futuro team principal Razlan Razali, l’uomo che ha portato la scuderia associata al Sepang International Circuit nel Mondiale, e che nel 2019 ha debuttato in maniera roboante in MotoGP, grazie a Fabio Quartararo.
FUMO. Tra il pilota più titolato del presente e il team emergente, il matrimonio - annunciato da settimane, se non mesi - verrà celebrato presto, non è chiaro se nel primo weekend di Jerez o più in là. Ieri, alzando una leggera cortina fumogena, Razali su Facebook ha negato l’indiscrezione di una firma sul contratto per il 2021 e 2022 già arrivata: «Sono stato fuori tutto il giorno per un giro in moto e ho letto la notizia sul nostro nuovo pilota. Ci stiamo ancora lavorando, Valentino non è un pilota normale».
I malesi non negano, anzi, la coppia “Made in Tavullia” formata da Rossi e Franco Morbidelli è da parecchie settimane una certezza per il 2021 - e anche per il 2022? - del team satellite Yamaha, che fornirà al 41enne una M1 analoga alle ufficiali. Come la Casa aveva promesso nel gennaio scorso, quando annunciò il duo Viñales-Quartararo per il team factory, spingendo Rossi verso un’altra struttura (o in alternativa la pensione).
VALE COME GIGI. «Stiamo lavorando, Valentino non è un pilota normale», significa che per far incastrare le esigenze del Team Petronas e di Rossi non bastano pochi giorni. Ma il presupposto base era noto da tempo: quando Alessio Salucci, braccio destro di Rossi, il 12 giugno scorso dichiarava «l’intenzione di Valentino è quella di continuare» era chiaro che nessuno avrebbe potuto ostacolare i propositi del nove volte iridato. E che ogni dettaglio, a cominciare dal numero di persone legate al pesarese da portare nel team, sarebbe stato sistemato.
Rossi non è un pilota normale per mille ragioni. Non ultima la longevità. Nello sport di alto livello, i protagonisti il cui anno di nascita inizia con il “7” sono sempre più rari. In Italia gli esempi sono Valentino e quel Gigi Buffon che giovedì ha festeggiato il 14° anniversario della notte di Berlino e che sogna ancora di portare a casa la Champions League, l’unico trofeo che gli manca. Per Vale, il decimo titolo è ormai un’utopia, ma un successo di GP - che manca da tre anni - sarebbe equiparabile. L’ultimo podio risale a 15 mesi fa: secondo ad Austin, GP che tornerà nel calendario nel 2021. E che avrà ancora Rossi tra i protagonisti: a prescindere da firme, estemporanei stop dalla Malesia o annunci, il dado è tratto. E non da poche ore.
Rossi, negli “anta” come Gigi, si prepara a un’altra stagione (o due) nel Mondiale