Corriere dello Sport

Vettel emarginato dalla Formula 1 Anche la Racing Point gli dice no

Ieri gli è stato cancellato il miglior tempo: è 16º nelle prove libere che potrebbero valere per la griglia (oggi rischio diluvio). Verstappen da pole

- Di Fulvio Solms

Non lo aveva mai vissuto Sebastian Vettel, un momento così buio. O forse sì: due anni fa nel GP di Germania a Hockenheim, quando era al comando e andò a sbattere al Motodrom, somma vergogna davanti ai suoi tifosi, lui in tilt sotto la pressione di Hamilton che gli rimontava alle spalle, sia pure ancora distante. Quel giorno sì, fu il peggiore, ma lui lo archiviò come un episodio. Non se ne riprese mai, invece, e fu l’inizio di un lungo declivio che l’ha portato fin nelle condizioni in cui è ora: superpagat­o da un’azienda che fa il conto alla rovescia per vederlo andar via, in difficoltà con una macchina carente, il compagno di squadra e anche sé stesso, in cerca di uno sbocco altrove mentre tutti – un team dietro l’altro – gli chiudono le porte. Al petto decorazion­i al valore – quattro titoli mondiali, mica poco – sempre più somigliant­i a una gran macchia d’insalata russa.

NO GRAZIE. Scaricato dalla Ferrari, usato da Toto Wolff che lo ha elogiato per convincere Hamilton a non essere troppo pretenzios­o nella trattativa, respinto dalla vecchia amica Red Bull cui ha appena rivolto una parola d’amore, scartato dalla Renault che – gloria per gloria – gli ha preferito Alonso, ignorato dalla McLaren che ha chiamato Ricciardo, si vede oggi non considerat­o anche dalla Racing Point, che per il 2021 s’è programmat­a un salto di qualità e diverrà Aston Martin.

«Tutti pensano che un quattro volte campione del mondo possa venire a correre da noi ed è lusinghier­o – ha dichiarato in Austria Otmar Szafnauer, team principal della “squadra rosa” motorizzat­a Mercedes – Forse accade perché la macchina è diventata più veloce. Abbiamo però contratti a lungo termine con i nostri piloti, quindi mi sembra logico che non ci sia posto per lui». E se pure uno di questi lunghi contratti verrà interrotto, sulla macchina libera salterà Valtteri Bottas.

Vettel non merita tutto questo, né come pilota né come persona. Eppure sta succedendo.

MISTERI. Anche ieri gli è andata storta: Seb ha chiuso sedicesimo (quint’ultimo, con Ricciardo fermo dopo un’uscita dura in cui ha preso un forte colpo al ginocchio), dopo l’annullamen­to del suo giro migliore (oltre i limiti della pista in curva 10). Ma alle consuete incognite del venerdì si sono aggiunti elementi che rendono irraggiung­ibile ogni chiarezza sui valori: la Mercedes di Hamilton ha malfunzion­ato per tutto il giorno, e Lewis che cerca riscatto dopo il quarto posto di domenica scorsa, non ha ingranato (sei decimi più lento di Bottas). La Ferrari ha usato l’intera mattina per mettere in correlazio­ne le novità aerodinami­che con la macchina originaria dello scorso weekend.

L’unico a sorridere è stato Max Verstappen: tutto ha funzionato sulla Red Bull e le magagne di motore che l’avevano fermato domenica scorsa sembrano alle spalle. Sorriderà ancora di più se il tempo di ieri gli varà la pole position, perché per oggi sui boschi della Stiria si annuncia il diluvio, e l’organizzaz­ione è già pronta a spostare a domani mattina le qualificaz­ioni o se si presentera­nno condizioni di forza maggiore, anche ad annullarle. Il che per Vettel sarebbe un disastro, l’ennesimo.

Una giornata con tanti problemi per Hamilton. Ricciardo dura botta al muro

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GETTY Grandi manovre al garage della Red Bull, che ieri ha chiuso con Max Verstappen in cima alla lista dei tempi

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