Proroga emergenza il Governo si spacca
L’annuncio del premier Conte: è polemica
L’annuncio da Venezia. Secco e divisivo per maggioranza e opposizione. La proroga dello stato di emergenza per il Covid-19 fino a fine dicembre - che di fatto scade ora a luglio - spacca il Governo e le parole del premier Giuseppe Conte dalla laguna aprono uno scontro politico immediato a distanza. Tutte gli schieramenti chiedono il passaggio in Parlamento al presidente del Consiglio, martedì 14 intanto è previsto che il ministro della Salute Roberto Speranza illustri le norme. E in serata di corsa arrivano le precisazioni, mentre Conte incontra il premier olandese. «Nulla è stato deciso, ci sarà il passaggio per il Parlamento», dicono da Palazzo Chigi. Dalle frasi del mattino di Conte («ragionevolmente faremo una eventuale proroga dello stato di emergenza, così da poter controllare ed intervenire in eventuali situazioni di necessità») alle accese disamine del pomeriggio per esempio di Matteo Salvini («la libertà non si cancella per decreto») fino alla precisazione tombale.
Prorogare lo stato di emergenza vuol dire passare attraverso i dpcm, cioè procedure più snelle per decidere nuove zone rosse, acquistare materiale necessario, garantire la sicurezza della popolazione attraverso l’applicazione dei protocolli che altrimenti decadrebbero, disporre di strutture sanitarie aggiuntive. Intanto prorogato lo smart working fino a fine anno.
Il commissario Arcuri ieri in mattinata aveva parlato di rilassamento. Storia di tutti i giorni: il distanziamento fisico e le mascherine praticamente dimenticati. Intanto i nuovi casi vengono circoscritti immediatamente, i voli sono off limits da 13 Paesi: l’Italia prova a difendersi perché, altrove nel mondo, il Covid c’è eccome.
E da Palazzo Chigi si precisa: passerà per il Parlamento