TANTO VELENO PER L’INTER MA IL RESTO È UNA GODURIA
Abbandonata dai supporter mediatici che non apprezzano le novità come il Sassuolo, il Bologna, il Verona...
Caro Cucci, posso dire: godo!! Ma non mi fraintenda, godo per la vittoria sull’Inter del nostro Bologna che in 10 e con una nidiata di ragazzini diciottenni è riuscito a capovolgere il risultato e a battere una grande squadra guidata da un allenatore di grido. Per quest’anno probabilmente dobbiamo accontentarci di qualche piccola soddisfazione magari vincendo qualche partita contro squadre di prima fascia. Ma l’anno prossimo sono fiducioso sul lavoro dei tre S (Saputo,Sabatini e Sinisa), magari con l’acquisto di un centravanti generoso e che possa andare in doppia cifra (Simeone) con ai lati Orsolini e Barrow, un centrale dominante e magari un altro centrocampista d’esperienza... Beh, perché non sognare?
Caro vecchio amico, temevo che volesse inguaiarci un’altra volta, dando via libera a tutti quegli opinionisti inascoltati, neppur letti, che cercano di intrufolarsi nelle vicende altrui per avere un attimo di luce sulle loro mascherine come fecero per la sua lettera sull’Inter di tanto tempo fa. Si finsero quasi tutti interisti, si ricorda? La trattarono da Anonimo, loro che sono davvero senza nome anche se si presentano come giornalisti. Paraculi. Vabbè, tiriamo avanti. Capisco la sua Goduria per aver battuto l’Inter ma preferisco prendere in considerazione i suoi... quattro S: Saputo,
Sabatini, Sinisa... e Sogni. Trascurando la S del Sassuolo che ha subito rivelato quel che lei pensava: il bisogno che ha, il Bologna, già cosí bello e appassionante per la sua giovinezza, di qualche nuovo punto di forza. Alla fine, hanno ragione quegli interisti preoccupati del futuro perché è bastato un Sassuolo per battere quel bel Bologna che ha sconfitto l’Inter. Perché non parliamo piuttosto proprio della squadra di De Zerbi? Un latinista come Claudio Lotito mi direbbe “il Sassuolo? De minimis non curat praetor” che si traduce “non me ne può frega’ de meno”; e allora gli risponderei “si parva licet componere magnis”, ovvero “se è lecito paragonare le cose piccole alle grandi”, avrei proprio voglia di far salire di livello le imprese dei sassolesi ai quali il giovane trainer ha dato un bel gioco, maturando le idee vagamente azzardose con le quali ha preso a invocare attenzione trovando non so quanti seguaci e ammiratori, sicuramente me che lo seguo con interesse dai giorni (belli e sfortunati) del Benevento dove oggi Pippo Inzaghi è riuscito a farsi restituire l’identità... veneziana perduta proprio a Bologna. D’altra parte, il Sassuolo già prima del Bologna aveva rivelato le debolezze nerazzurre, secondo tradizione: non dimentico che il suo esordio alla guida dei neroverdi il 19 agosto 2018 coincise con una vittoria sull’Inter. Una bella dedica al tifoso rossonero Giorgio Squinzi prima che se ne andasse. Da sempre, caro Salvatore, pericoloso amico di penna, dedico la mia attenzione ai giovani talenti, pedatori o mister, ricavandone soddisfazioni e, se permetti, voglia di veder calcio. Contrariamente a quanto sostengono illustri penne prive di conoscenza pallonara, in questo periodo mi diverto perché la pandemia ha provocato non un calcio nuovo ma situazioni inedite che vanno seguite come le imprese del Sassuolo e del Verona - senza sussiego, senza puzza al naso, come qualcuno fece con l’Atalanta, trovandola abusiva in Champions perché mancante di quarti di nobiltà. È sì vero che mancano ascolti televisivi importanti, ma come riuscire a invogliare gli appassionati a seguire le partite di cartello che si giocano alle ore piccole? Penso che questa stupida scelta sia solo la vendetta di chi ha dovuto subire la ripresa del campionato. Non mi davo conto perfettamente della ritrosia di certi club “di peso”: adesso che li vedo vacillare (e non dico certo del Brescia) capisco che avevano buone ragioni per tirarsi indietro; ma non accampino la scusa della pandemia che democraticamente ha colpito tutti, forse evidenziando i problemi di pochi. Sicuramente dell’Inter che dovrà, con o senza gli stessi uomini, ricostruire il proprio ambizioso progetto cominciato con Icardi e Nainggolan, finito con Lautaro e Eriksen. perché la difesa del Parma negli ultimi minuti ha indossato la casacca nerazzurra; a Verona idem, per mezz’ora si è giocato ad una porta (quella nerazzurra naturalmente) meritavamo di incassare 4 gol, incredibile!! Conte mi fa arrabbiare quando cerca scuse inaccettabili, mi sembra di rivivere il periodo Lippi, quando Marcello volle carta bianca, per poi alla fine dire che quei calciatori andavano presi a calci nel sedere. E li aveva scelti lui! L’Inter è la solita degli anni passati, vi ricordate con Leonardo? Gran filotto di vittorie, si era in gioco anche per la Champions, si diceva che Leonardo avrebbe portato l’Inter in finale, una finale contro il grande Mourinho, poi invece crollo totale. Vi ricordate Pioli all’inter? Si leggevano articoli del tipo “l’Inter sa solo vincere”, poi anche in questo caso il crollo, così con Luciano Spalletti. Conte questi crolli non li ha guariti, l’Inter presi singolarmente ha calciatori di alto livello, non siamo cosí scarsi... Con noi così ridotti la Juve vincerà lo scudetto per altri 10 anni. Cosa fare? Caro Conte, da innamorato dell’Inter le dico che Mourinho era entrato nella testa dei calciatori come fece il compianto Herrera. Ma perché dobbiamo vivere di ricordi? non è Conte, che c’è la sta mettendo tutta. Il problema - non si spaventi - è culturale: la Beneamata non è un club qualunque, ha un carattere che va studiato prima di affrontarla; pensare di conquistarla con ambizioni, denaro e potere è rischiosissimo: quanti dirigenti e tecnici ha fatto fuori, nessuno era profondamente interista o preparato ad esserlo. Ci pensi, Zhang, prima di fare altri passi sbagliati. O forse neppur lui ha... studiato l’Inter?