Corriere dello Sport

Mugello in festa per il sì ma la Ferrari è a pezzi

Il 13 settembre Gp in Toscana Libere in Austria: male le Rosse

- Di Fulvio Solms

È qui la festa? Sì, qui al Mugello e da nessun’altra parte. Il gran premio italiano a marchio Ferrari, fissato per il 13 settembre, di cui vi avevamo anticipato tre settimane fa, è stato ufficializ­zato ieri assieme al solo GP Russia del 27 settembre.

L’attesa è stata più lunga del previsto, perché il promotore intendeva comunicare un’intera seconda tranche di calendario, ma grandi difficoltà stanno colpendo gli appuntamen­ti sudamerica­ni: in Messico oggi c’è un ospedale-Covid da campo montato in autodromo, in Brasile si scavano fosse comuni e la situazione è più che drammatica - chissà che stia cominciand­o ad accorgerse­ne anche Bolsonaro - mentre gli Stati Uniti hanno in questo momento il picco di contagi nel pianeta. Ciò vuol dire che l’intero continente americano quest’anno potrebbe non avere Formula 1 e di fronte a tanta incertezza FIA e Liberty, dovendo mandare a posto ancora troppe caselle, hanno dato disco verde per l’annuncio di due gare appena.

PRIME VOLTE. E’ la prima volta in assoluto che l’Italia ha un secondo gran premio così come è la prima e immaginiam­o anche l’ultima, per via della viabilità precaria, che il Mondiale di Formula 1 sale sull’Appenino tosco-emiliano.

L’assegnazio­ne è maturata nel Consiglio Mondiale FIA del 19 giugno scorso (Ferrari ne era così certa da aver girato gli spot con i suoi piloti pochi giorni dopo), e ottenerla non è stato facile. C’è riuscito con buona dose di testardagg­ine il presidente dell’Aci, Angelo Sticchi Damiani, in aprile, dunque in pieno lockdown. Le ipotesi praticate erano tre: raddoppio della gara a Monza (dove si correrà il 6 settembre), Mugello e Imola.

L’Aci è stata immediatam­ente contraria al bis di Monza, ritenendo il raddoppio poco accattivan­te dal punto di vista televisivo. Imola non è mai stata davvero in partita nonostante le pagine di motorsport che lì sono state scritte, e la trattativa ha imboccato subito la direzione del Mugello anche per l’intervento della Ferrari, che ha preso a spendersi nella trattativa. Per il Mugello era l’unica chance: le attuali stradine di accesso non potrebbero infatti garantire fluidità e sicurezza al traffico di un GP di

Formula 1 aperto ai tifosi. Niente colline rosse, dunque, così come sono gialle per Valentino (non quest’anno: paradossal­mente il Covid ha tolto al circuito toscano le moto e gli ha donato le auto) nelle gare della MotoGP. Mentre Imola, nuovamente omologata per la Formula 1, potrebbe avere nuove chance in futuro.

UN TEAM NEL NOME. Dal punto di vista organizzat­ivo è stato assolutame­nte naturale legare i due eventi italiani che così, messi in serie, comportera­nno un trasferime­nto davvero minimo per la Formula 1.

La Ferrari, coraggiosa nel battezzare la sua SF1000 con una sigla commemorat­iva - i precedenti sono stati pressoché disastrosi -, è entrata nel saloon della trattativa con un calcio, ha fatto pressione e si è messa nella condizione non solo di poter festeggiar­e il millesimo nell’autodromo di sua proprietà, ma di ritrovarsi intestato l’intero gran premio, che formalment­e si chiamerà “Formula 1 Pirelli Gran Premio della Toscana Ferrari 1000”.

Mai un gran premio aveva avuto un team nell’intestazio­ne, considerat­o che l’azienda Red Bull è sponsor del GP austriaco. E Maranello non farà mancare le iniziative per commemorar­e una cifra che dice tutto, del suo ruolo in Formula 1.

Lì al Mugello l’ultima seria presenza della Formula 1 risaliva ai test del 2012 in cui la Ferrari con Alonso raddrizzò la sua stagione, ma Leclerc e Vettel sono comunque riusciti a girare due settimane fa con il pretesto dei procolli

Covid da provare.

«La soddisfazi­one è doppia ha detto Angelo Sticchi Damiani - perché si aggiunge a Monza un altro prestigios­issimo appuntamen­to, e poi perché la capacità organizzat­iva del nostro Paese verrà premiata con ulteriore visibilità mondiale. ACI è da sempre al servizio degli italiani e lo dimostra. Poi c’è sempre la speranza che la Ferrari riesca a festeggiar­e come tutti i tifosi vorrebbero». Qui però entriamo nel campo dei desideri proibiti.

Sticchi Damiani (Aci) «Che soddisfazi­one! Premiata l’Italia che sa organizzar­e»

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Accanto: il titolo con cui il 20 giugno scorso abbiamo annunciato il secondo GP italiano al Mugello con data 13 settembre
GETTY Charles Leclerc ieri è finito con la Ferrari a un secondo abbondante dalla Red Bull di Max Verstappen Accanto: il titolo con cui il 20 giugno scorso abbiamo annunciato il secondo GP italiano al Mugello con data 13 settembre

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