MANI SULLO SCUDETTO
La Dea fa tremare Sarri e va due volte in vantaggio Fatali i tocchi con le braccia di De Roon e Muriel (2-2) Bianconeri a +8 sulla Lazio ko in casa col Sassuolo (1-2)
Alla Juve uno scudetto sempre più probabile, all’Atalanta il premio della critica e del pubblico, peraltro senza il ricorso al televoto. Il confronto tra la più forte e la più bella ha avuto due vite: nella prima si è decisamente imposta la più bella.
Due rigori trasformati da Cristiano Ronaldo hanno impedito all'Atalanta di centrare la decima vittoria consecutiva e di riaprire il campionato. La Dea ai punti avrebbe meritato il successo perché ha giocato con personalità ed è stata condannata da due penalty... banali ed evitabili. Certi "regali" contro una grande squadra come la Juventus non si possono fare. Adesso i bianconeri sono a +8 sulla Lazio sconfitta in casa dal Sassuolo e a +9 sui bergamaschi: a 6 turni dalla fine se non è un'ipoteca sul nono titolo di fila, poco ci manca. Per Sarri saranno determinanti le prossime due gare contro il Sassuolo e la Lazio, ma la sensazione è che ieri Bonucci e compagni abbiano fatto un passo determinante verso il nono titolo di fila contro una Dea che non è uscita dal campo ridimensionata, anzi... In uno scontro tra due delle nostre formazioni ancora in corsa per la Champions, il "dentista" Gasperini ha confermato di valere addirittura il secondo posto (che rimane lì...) e di aver plasmato una formazione quasi da vertice. Probabilmente Tuchel e il Psg si saranno preoccupati parecchio vendendola all'opera: per i parigini nei quarti a Lisbona non sarà una passeggiata.
CHE DEA. L'Atalanta ha dato dimostrazione della sua forza principalmente nel primo tempo: era partita con addosso un briciolo di soggezione, ma l'imbarazzo è durato appena 4-5 minuti, poi i nerazzurri hanno preso il centro del ring e, con personalità, hanno iniziato a palleggiare nella metà campo avversaria. Come se giocassero sul campo di una provinciale e non all'Allianz Stadium. Gli uomini di Gasperini sono stati favoriti dall'inesistente pressione dei bianconeri: Sarri ha scelto di difendere con il 4-4-2 arretrando Bernardeschi su una linea mediana che aveva meno qualità, ma più corsa con Matuidi al posto di Pjanic, ma la mossa è stata resa vana dalla scarsa partecipazione di Dybala e Ronaldo alla fase di non possesso. La Dea teneva sempre il pallone e costruiva azioni pericolose facendo circolare in maniera efficace la sfera. Le due formazione andavano a due velocità diverse: l'Atalanta aveva una marcia in più e, dopo le occasioni fallite da Zapata e Ilicic, è andata in vantaggio con il colombiano, servito da una magia di Gomez (sedicesimo assist in A). Risultato ineccepibile e Juventus in chiara difficoltà sia dal punto fisico sia tattico: Gasperini l'ha disorientata con il suo solito calcio fatto di uno contro uno a tutto campo e aggressione feroce. Ha fatto pesare la migliore condizione atletica, a dispetto della defezione dell'ultimo minuto di Gosens. La Signora
ha ritrovato un po' il bandolo della matassa dopo che a metà del primo round aveva concesso il 72% di possesso, ma al 45' aveva concluso tre volte in porta, una sola nello specchio, soprattutto grazie a un ispirato Dybala. Non pervenuti Bernardeschi e soprattutto Ronaldo. I giganti era quelli dell'Atalanta, non il 5 volte Pallone d'Oro.
CR7 DI RIGORE. Dagli spogliatoi è uscita una Juventus diversa nello spirito, nell'intensità e nella voglia di provare a schiacciare i bergamaschi nella loro metà campo. L'Atalanta è stata costretta ad arretrare anche perché non poteva andare ai ritmi della prima frazione. E' venuto l'orgoglio dei campioni d'Italia che hanno riequilibrato il match con un rigore di Ronaldo, alla sesta partita di fila in rete. Gasp ha capito che doveva cambiare qualcosa e ha sostituito i tre davanti, ma anche Sarri ha pescato dalla panchina energie fresche. La gara è rimasta viva, ma hanno inciso di più le mosse della Dea perché Muriel è entrato bene e soprattutto perché Malinovskyi prima ha sfiorato il 2-1 con una rasoiata finita di poco a lato e poi lo ha trovato con una botta su assist di Muriel. In mezzo una prodezza di Ronaldo sulla quale Gollini ha risposto alla grande. L'Atalanta ha iniziato a fiutare l'impresa, ma non aveva messo in conto l'errore di Muriel che ha toccato con la mano un retropassaggio di Higuain provocando il penalty. CR7 ha trasformato con freddezza: per il portoghese rete numero 26 nelle ultime 25 giornate, la numero 18 nel 2020 (nessuno come lui nei 5 campionati top d'Europa). Il capocannoniere Immobile è a un solo gol di distanza. Per la Juve, al trentasettesimo risultato utile nel suo stadio, lo scudetto è sempre più vicino, ma l'Atalanta non è una meteora. Chi aveva ancora dei dubbi, ieri sera se li è tolti definitivamente.