Il gioiello esulta «E adesso aiuto la mia Roma»
E’ stato un urlo collettivo. Sì, è vero, il povero portiere del Brescia alla seconda presenza in Serie A ha contribuito ad aprire lo spiraglio. Ma quale appassionato di calcio italiano non ha esultato davanti al gol di Nicolò Zaniolo? Non si tratta di essere romanisti, si tratta di applaudire una rinascita che restituisce alla Roma e alla Nazionale un campione. E allora viva Zaniolo, belle quelle braccia larghe, quel sorriso fresco e rilassato, una ricompensa che annerisce il ricordo di un 2020 nato molto male.
AVANTI COSI’. A Brescia, dopo 204 giorni dalla trasferta di Firenze di dicembre, Zaniolo ha ritrovato il gusto di segnare al tramonto di una partita finalmente tranquilla per Fonseca, che ne sta gestendo con attenzione il recupero completo. Un movimento giusto, un sinistro forte, un festeggiamento a braccia larghe. Bentornato Nicolò. «Sono molto felice - racconta - dopo sei mesi di sacrifici e di dolore il gol è un nuovo punto di partenza per la mia carriera. Credo sia stata una serata perfetta, per me e per la squadra. Speriamo di continuare così». Per il momento non guarda troppo avanti, non si dà scadenze e neppure limiti: «Ogni giorno mi pongo il traguardo di tornare al cento per cento. Ora non sono al massimo ed è normale. Ho ripreso da due settimane a lavorare con la prima squadra e serve pazienza, tanto più che si gioca spesso e c’è poco tempo per allenarsi. Sarò forse al 65-70 per cento della forma. Ogni giorno vado al campo un’ora prima del tempo per lavorare sul ginocchio. Magari sono anche un po’ condizionato, specialmente sui cambi di direzione. Ma piano piano tutto passerà». L’Uefa ha riaperto le liste, consentendogli di partecipare alla fase finale dell’Europa League: «Se sarò al cento per cento potrò dare una grossa mano alla Roma. Mi diverte giocare in questa squadra, in questo ruolo in particolare. E se poi la butto dentro è tutto più bello».
LA POLEMICA. Eppure anche in un sabato così allegro e spensierato, c’è stato spazio per una discussione. Al fischio finale due giocatori del Brescia, Torregrossa prima e Dessena poi, lo hanno rimproverato piuttosto duramente. Specialmente Dessena era su di giri: «Vai vai che hai una carriera davanti, vai fenomeno» gli ha urlato sarcasticamente. Pare che il Brescia non abbia gradito l’esultanza di Zaniolo. «Ma no - minimizza Nicolò - credo che loro abbiano protestato perché pensavano che il gol fosse irregolare. Niente di grave...».
PROGRESSI. Fonseca gli ha fatto i complimenti negli spogliatoi, così come tanti compagni. A La Spezia la famiglia ha festeggiato commossa, così come il procuratore Vigorelli che gli ha immediatamente telefonato. Ma nessuno vuole precorrere i tempi di un recupero delicato. Anche nella prossima partita, contro il Verona, Zaniolo dovrebbe partire dalla panchina. Il piano è averlo in condizioni quasi ottimali a Duisburg per l’ottavo di finale contro il Siviglia, in una coppa che può impreziosire la stagione della Roma. In serata il suo messaggio è però un inno alla speranza, ispirato dallo scrittore brasiliano Paulo Coelho: «Gli uomini sognano più il ritorno che la partenza. I’m back».
COLLOCAZIONE. Con Zaniolo ormai disponibile, aumenteranno la qualità media e il coefficiente di imprevedibilità della squadra. Nel nuovo sistema di gioco scelto da Fonseca, con due trequartisti, Zaniolo si giocherà un posto con Mkhitaryan e Pellegrini partita per partita. E in panchina, volendo, ci sono pure Kluivert, Carles Perez, Ünder, Perotti e Pastore. Quanta grazia.