SINFONIA NUMERO 6 DEL MAESTRO RIBERY
Per la Fiorentina è ormai imprescindibile e a Firenze chiuderà la carriera Dalla ripresa del campionato è lui l’unico a essere sceso sempre in campo e sempre dal 1’ Il francese a caccia del 150° gol
La sinfonia numero 6 dovrebbe essere sempre lui a metterla in musica, Franck Ribery. E molto probabilmente sempre dal primo minuto. Deciderà il giocatore, insieme al tecnico e allo staff sanitario. Iachini lo ha ribadito ancora una volta: se un giocatore come lui sta bene, se sente di avere la giusta dose di energia nelle gambe, è impossibile non affidargli le chiavi della squadra. Anche se quella con il Verona, stasera, diventerebbe la sesta partita consecutiva giocata dal francese.
L’IMPRESCINDIBILE. E’ lui l’unico, dalla ripresa del campionato, a essere sempre sceso in campo e sempre dal primo minuto: ha messo in un angolo l’anagrafica, con l’almanacco che ricorda i suoi 37 anni, e pure le malelingue, quelle che lo immaginavano al capolinea, specie dopo l’intervento alla caviglia dello scorso dicembre. E’ cambiato anche il portiere, in questi bollenti 20 giorni, ma non lui, l’highlander messo al tappeto - per qualche ora - solo dalla paura per la rapina subita tra le mura di casa. Non certo per il valore della refurtiva, anche se sono stati sottratti oggetti con un forte valore simbolico soprattutto per la moglie, quanto piuttosto per il timore dell’incolumità della propria famiglia. C’è stato giusto il tempo di una prima reazione di pancia, quella in cui aveva fatto intendere addirittura di poter ripensare la propria avventura sportiva, poi il campo si è trasformato nella medicina più efficace, l’unica in grado di fargli “urlare” a mezzo social di voler finire la sua carriera in viola. Intanto arrivando al 2021, data di scadenza dell’attuale contratto, poi chissà, magari dimostrando di poter andare addirittura oltre. Franck, in un attimo, si è fatto faro. E’ lui a “telecomandare” il pallone con la sua precisione balistica ed è sempre lui a trasformarsi in allenatore in campo con il resto del gruppo, suggerendo movimenti ai più giovani ma soprattutto mostrando la strada, quella della fame di successo.
LA MISSIONE DI FRANCK. FR7 ha messo nel mirino il gol numero 150 della sua carriera (è a 149) e dopo la rete alla Lazio, bella ma poco produttiva sul fronte dei punti, punta a ripetersi, per i tre punti, e, soprattutto per la prima volta al Franchi. E’ vero, non ci saranno i suoi tifosi, quelli che fin dal suo arrivo gli hanno dedicato il “Franck Sound”, cucendogli addosso il “Geyser Sound” degli islandesi, ma è a loro che vuole mandare il messaggio più importante. Ha segnato a Bergamo, contro l’Atalanta e a San Siro al Milan, quando il Meazza si alzò in piedi per applaudirlo, poi è andato in rete all’Olimpico, contro la Lazio, ma tra le mura amiche, dove la Fiorentina non vince da sei mesi esatti (l’ultima volta è stato il 12 gennaio scorso, contro la Spal, rete di Pezzella di testa), non ha mai sfatato il tabù. Al massimo ha confezionato passaggi vincenti (per il capitano contro la Samp, a settembre, e per Chiesa contro la Lazio a fine ottobre): adesso, però, punta ad alzare l’asticella.
Intanto muovendo in maniera sostanziale la classifica, indirizzandola verso la salvezza e poi intanto eguagliando i punti della passata stagione (38), ma con 6 giornate d’anticipo.
LA SQUADRA. Se davanti Ribery avrà l’ultima parola, i dubbi più grandi restano a centrocampo, tra la squalifica di Duncan, l’infortunio di Benassi e le non perfette condizioni di Castrovilli. Il giovane figlio del vivaio, però, sarebbe pronto a stringere i denti, con Pulgar chiamato a sistemarsi nuovamente in cabina di comando. Davanti, Cutrone sembra in leggero vantaggio rispetto a Vlahovic, mentre su Chiesa si rifletterà fino all’ultimo, anche se pare difficile una nuova esclusione. Proprio come Kouame, che su Instagram ha scritto: «Di corsa verso il futuro».
Duncan squalificato Benassi infortunato i problemi sono a centrocampo