Messias, il brasiliano che fa sognare Crotone
Con le reti al Cittadella ha confermato il suo valore La sua concretezza e le sue magie decisive per la A
La consacrazione è arrivata con la concretezza. Tutto estro Junior Walter Messias non è riuscito ad associare la concretezza alle giocate funamboliche e per questo motivo fino a ventotto anni non è mai riuscito ad arrivare in serie B. Lo scorso anno la chiamata del Crotone, la grande occasione che Messias ha invece sfruttato. Non voleva restare una delle tante promesse non mantenute, voleva scrollarsi di dosso l’etichetta di brasiliano-giocoliere e mostrare tutto il suo valore. Paradossalmente ci è riuscito proprio nel campionato più difficile, in quella serie B mai giocata. Ha trovato un allenatore come Giovanni Stroppa che gli ha dato fiducia e lui l’ha ripagata unendo concretezza alle giocate eleganti che non sono rimaste fini a se stesse.
CONSACRAZIONE. È maturato nell’anno giusto Messias, che a Crotone ha trovato la sua dimensione, e perché no, la sua consacrazione. Lo scorso anno con il Gozzano ha segnato sette gol in 38 gare, quest’anno è già a quota cinque, chissà che nella categoria superiore non riesca a battere il suo record personale. Contro il Cittadella ha messo a segno una doppietta, la sua prima in carriera, d’astuzia, ha letto la situazione, ha rubato palloni ai difensori e li ha messi in rete contribuendo in maniera significativa alla vittoria più importante per il Crotone. Due gol che non gli fanno montare la testa: «A me piace sempre segnare, però non è mai facile. Cerco sempre di dare il meglio, di lavorare per la squadra. Il Cittadella è una formazione molto organizzata, però abbiamo avuto l’atteggiamento giusto, l’approccio è stato come lo avevamo preparato. Siamo stati bravi a portare subito la partita dalla nostra parte». Dalle terra al cielo andata e ritorno in pochissimi minuti, una doppietta che lo rende felice, ma allo stesso tempo tiene in piedi per terra: «Sono contento per la mia prima doppietta tra i professionisti, ma sono felice perché abbiamo vinto. È stato un successo importante perché ottenuto contro una diretta avversaria e in trasferta, questa partita però è già alle spalle. Contro il Cittadella abbiamo messo in campo il giusto atteggiamento, lo stesso che dovremo avere col Pordenone. Mancano cinque partite e per noi sono cinque finali».
PORDENONE. La prima da giocare domani contro il Pordenone, in caso di vittoria il Crotone sarebbe con un piede in serie A, ma
Messias non vuole guardare oltre: «Dobbiamo restare umili e continuare su questa strada». La vittoria ottenuta a Cittadella è stata una partita dai numeri importanti. Stroppa ha ottenuto la sua centesima vittoria fra i professionisti e Simy è arrivato a quota 17 in campionato eguagliando i migliori marcatori del Crotone in serie B in una sola stagione Ciano e Calil.