CORSA SALVEZZA Trotta e Ninkovic spingono l’Ascoli
La cura Dionigi funziona e l’Ascoli rivede la luce in fondo al tunnel, avendo ormai riagganciato le squadre che se il campionato finisse oggi sarebbero salve. Pescara, Venezia e Cremonese sono ad appena un punto di distanza, Perugia a due: sono queste le avversarie su cui fare la corsa. Vero che per uscire dal tunnel c’è ancora un po’ di strada da fare, ma... ormai ci siamo. “Avanti così”, è questo il motto dei bianconeri evidenziato sul profilo Instagram di Marcello Trotta, autore della doppietta che, sommata al gol di Ninkovic, venerdì scorso ha steso la Salernitana. E pensare che se fosse stato bene Scamacca, arresosi a un fastidio muscolare durante la seduta di rifinitura, Trotta magari non avrebbe neanche giocato titolare. Perché Scamacca era stato il match winner nella precedente trasferta di Cosenza e, ovviamente, avrebbe meritato la riconferma nello scacchiere base, ma... è proprio facendo questi ragionamenti che ci si rende conto del potenziale offensivo dell’Ascoli.
PUNTE DI DIAMANTE. Chi ha un organico elementi del calibro dei due succitati, oltre a Ninkovic e Morosini (senza contare gli infortunati Rosseti e Beretta), non dovrebbe dover lottare per evitare la retrocessione quanto per la zona alta. Evidentemente qualcosa nel meccanismo si era inceppato prima, poi è arrivato in panchina Dionigi, che nella sua prima vita (quella da calciatore) faceva il bomber, e per lui è stato facile ripristinare l’ordine naturale delle cose: sa bene di cosa hanno bisogno gli attaccanti e li ha messi in condizione di colpire. «In settimana avevo detto a Trotta che lo vedevo bene, che il suo momento stava arrivando - svela il trainer bianconero - faccio i complimenti a lui e a Ninkovic per come stanno lavorando per la squadra. Il gruppo ha capito che solo con l’unione e col mettersi al servizio dei compagni forse ce la possiamo fare». Dionigi è il quarto allenatore della stagione, fino ad ora il più incisivo. Tra l’altro ha dato una spirito tale alla squadra che alcuni hanno aggettivato il suo Ascoli “mazzoniano”. «Per me è un grande complimento - si è schermito il tecnico, visto che è stato un grandissimo allenatore e qui ha fatto la storia: c’è solo da inginocchiarsi e ringraziare».
Comunque, non è ancora tempo di lusinghe. Domani sera al Del Duca arriva il lanciatissimo Empoli e servirà un'altra prova di grande spessore per proseguire sullo slancio e vivere un finale di campionato che riscatti le amnesie precedenti.