L’emergenza divide il governo e la scienza
Martedì comunicazioni in aula, poi un Cdm dedicato
- È scontro aperto sullo stato di emergenza. La proroga fino a fine anno - annunciata da Venezia dal premier Conte
- ha diviso forze politiche e scienziati. Restano diverse le posizioni di virologi ed epidemiologi, tra chi parla di bassa circolazione del virus e chi sostiene che il Covid non faccia più paura. Da ieri a Cremona la terapia intensiva non è più Covid free: ricoverato un paziente.
Intanto il governo martedì sarà in Parlamento, il ministro della Salute Roberto Speranza illustrerà all’aula la situazione che per cui potrebbe ritenersi utile la proroga dello stato di emergenza che scade il 31 luglio e che consentirebbe in caso di necessità l’utilizzo di procedure più snelle oltre che il rispetto degli attuali protocolli. Per la proroga di fatto è necessaria una delibera in Consiglio dei ministri, su cui il premier Conte riferirà in Parlamento soprattutto dopo le critiche sollevate dalla presidente del Senato, Elisabetta Casellati, mentre il segretario del Pd Zingaretti ha assicurato che il suo partito «è pronto a sostenere qualsiasi scelta del Governo utile a contenere la pandemia». Fa muro Matteo Salvini: «Gli Italiani meritano fiducia e rispetto». Anche Forza Italia alza le barricate: «Siamo una democrazia matura, non abbiamo bisogno di snaturare le nostre istituzioni per affrontare la coda della pandemia», attacca Maria Stella Gelmini. Martedì non sarà decisiva, il governo è intenzionato ad adottare questa misura in un Consiglio dei ministri ad hoc per poi presentare le sue motivazioni in entrambe le Camere.
AUTOSTRADE. Il Consiglio di amministrazione di Autostrade, ieri mattina, ha approvato una nuova proposta finalizzata a una positiva definizione della procedura di contestazione in corso sul nodo delle concessioni autostradali. Ma non viene giudicata “sufficiente”, a un primo esame, dal M5s. Da fonti pentastellate di governo starebbe già emergendo qualche malumore: «I Benetton devono uscire dalla gestione».
PRESSING UE. «Il tempo stringe. Io faccio appello a tutti i paesi partner di andare alle trattative disposti al compromesso. L’Europa ha bisogno di questo piano velocemente». Parole del commissario europeo Paolo Gentiloni, che ha fiducia in Angela Merkel: «So come lavora, e se porta avanti un compromesso, possiamo raggiungere un accordo entro fine mese».