E DeLa a tutto campo prepara un annuncio
Da Osimhen a Caputo, poi i rinnovi di Zielinski e Maksimovic: tutto è possibile «Callejon? Chi lo sa... La ripartenza del campionato? Preferibile il 4 ottobre»
Dopodomani è sempre un altro giorno, come si dice da un bel po’. «E io giovedì potrei annunciare qualcosa». A un uomo di cinema, e De Laurentiis lo è, non mancano né le battute, né i tempi, né la capacità di distogliere l’attenzione dal centro di gravità permanente di quest’estate torrida, nella quale il mercato sta entrando prepotentemente in scena, come da copione. E mentre intorno s’avverte la frescura di Castel di Sangro, il suo «cavallo di battaglia» quotidiano, la «promozione a cui dare impulso», ecco spuntare - misteriosamente, perché così affascina di più - il dubbio amletico: vero o falso? Poi da Osimhen a Ciccio Caputo è un attimo, è un modo per distrarre la platea, per ignorare quel cumulo di domande che s’aggrovigliano nella bolla d’afa e scivolano via senza risposte: «Sa quanti gol ha fatto Caputo? E’ questo il bello del calcio». Ma anche tutto quello che lo avvolge, per esempio gli enigmi che ad un certo punto gonfiano l’atmosfera: cosa mai ci sarà da comunicare, entro poche ore, il rinnovo di Zielinski e di Maksimovic, o qualcosa che resti lì, marginale all’interesse planetario? «Vedremo».
RAPITO DA GATTUSO. Intanto, prodigio della tecnologia, proprio mentre stanno per scivolare i titoli di coda sulla conferenza stampa di Castel di Sangro, «il colpo di fulmine» di queste sere di mezza estate, Rino Gattuso si materializza sul display dell’iphone di Adl e alimenta il sospetto che qualcosa possa accadere, da un momento all’altro. Ma è già tutto scritto, anche nel contratto, e semmai ci sarà da riparlarne semplicemente per aggiornare il contenuto di quell’accordo del 10 dicembre scorso, che ha già superato indenne ogni clausola rescissoria e che semmai va allungato ancora, con scadenza 2022 o anche 2023, perché gli uomini (per il momento) si piacciono. «Io da Gattuso sono stato colpito proprio nel giorno del sessantesimo compleanno di Ancelotti, quando ho avuto modo di parlare a lungo con lui. E certo a quel tempo non pensavo di arrivare a lui. Poi c’è stato l’incidente-ancelottiano...». Ma varie altre cose sono accadute, per esempio la sommossa con tanto di ammutinamento, e a De Laurentiis sono tornate in mente quelle chiacchierate a Capri nel momento in cui, vacillando, ha dovuto decidere a chi consegnare la panchina: «Rino Gattuso mi ha stregato...». E in questa sintesi, c’è praticamente un ponte collegato con il futuro. Ma il calcio, nella sua più ampia dimensione, è anche altro, è organizzazione, è progettazione, è capacità visionaria o pratica: «La Lega di serie A vorrebbe che il campionato riparta il 12 settembre, tentazione che a me pare un po’ folle, visto che la serie A finirà il 2 agosto e poi ci saranno la Champions e l’Europa League, manifestazioni che danno lustro e che consentono al sistema intero di alimentarsi grazie ai top club che ci parteciperanno. Per me la ripartenza dovrebbe essere fissata tra il 19 e il 26 settembre, meglio ancora il 4 ottobre».
«Stregato da Gattuso Una mia intuizione nata al compleanno di Ancelotti»
EHI, CALLEJON. Castel di Sangro è il riferimento costante, che non ammette divagazioni, che promette iniziative («abbiamo straordinari rapporti con grandissimi club, magari riusciamo ad allestire amichevoli in uno stadio così bello, da settemila spettatori») e che poi risistema il pallone al centro dei pensieri: chissà mai se quando si ricomincerà, per questo ritiro che lo intriga assai, De Laurentiis rivedrà, nel suo Napoli, anche José Maria Callejon? «E chi lo sa...!». Ma sussurrato in spagnolo, che sa quasi d’omaggio al suo esterno. O anche un elegante e rispettoso congedo, essendo già consapevole di cosa si nasconda all’orizzonte.