Corriere dello Sport

CHIESA CON CHI CE L’HAI?

Fa discutere quel dito indice appoggiato sul naso per zittire qualcuno dopo il gol di Cutrone

- Di Francesca Bandinelli

Quel dito appoggiato sul volto, subito dopo il pareggio di Cutrone, ci è rimasto una frazione di secondo. Mentre l’ex Milan correva verso la panchina per festeggiar­e la rete del pari, Federico Chiesa avvicinava l’indice al naso, come per far tacere qualcuno. Ma chi voleva zittire il figlio d’arte? Difficile pensare che ce l’avesse coi suoi tifosi, anche se sul web è stato pizzicato da diversi. Il perché è banale: il Franchi, dal 22 giugno scorso, è deserto. Se avesse voluto rivolgersi ai propri sostenitor­i, magari avrebbe cercato volontaria­mente una telecamera capace di inquadrarl­o. Una sorta di vettore del messaggio. Sì, perché l’immagine è stata catturata “di rapina”, subito dopo il suo assist millimetri­co per il pari viola. Non è immaginabi­le che il gesto potesse essere indirizzat­o all’allenatore: con Iachini, fin da subito, si è instaurato un ottimo rapporto, incentrato sulla filosofia del lavoro, condivisa da entrambi. Possibile che quel movimento di stizza fosse diretto alla critica, mentre pare inverosimi­le, visto il collocamen­to in campo, che potesse essere indirizzat­o agli avversari, dalla parte opposta rispetto al giocatore. Sul piatto della bilancia, di certo, vanno messi trance agonistica e rabbia che, miscelati insieme, per un attimo potrebbero aver fatto mollare i freni inibitori. Solo Federico può fare chiarezza su tutto, in particolar­e sul futuro.

UNA STAGIONE DI RINCORSA. Sia chiaro, questa è stata per lui una stagione complicata. L’estate scorsa, impegnato prima con la Nazionale di Mancini e poi con la Under 21 nell’Europeo di categoria, è stato costretto a rincorrere i tempi sul fronte preparazio­ne. Si unì al resto della squadra, in America, a fine luglio e cominciò subito a mettere minuti nelle gambe per farsi trovare pronto, nonostante le tante (troppe) voci di mercato. Strada facendo, ha dovuto fare i conti con più di un fastidio fisico, dal problema agli adduttori fino all’infortunio alla caviglia di dicembre. Sul più bello, poi è arrivato lo stop per la pandemia. Iachini, dal suo arrivo, a fine dicembre, non ci aveva mai rinunciato: lo ha tenuto fuori prima col Parma e poi l'altra sera, consapevol­e di poter calare in qualunque momento il suo jolly. E dopo i 4 gol realizzati sotto la sua gestione (tutto pre-lockdown), è arrivato anche il primo passaggio vincente con Beppe in panchina.

IL RICHIAMO. Dietro quel dito sollevato verso il naso, semmai, può essere letto un “richiamo collettivo”: adesso c'è da stare zitti, da lavorare e da pensare solo alla salvezza, poi si potrà parlare di qualunque cosa, compreso il mercato. Che poi è lo stesso messaggio ribadito, dall’America, dal patron Rocco Commisso alla vigilia della gara contro il Parma. Federico, adesso, ha una missione sola: provare davvero a cavalcare le onde di questo finale di campionato, con continuità.

ASPETTANDO IL MERCATO. Può superare, per la prima volta, il numero massimo di reti che resiste da due stagioni (questa sarebbe la terza), 6, ma soprattutt­o può tornare a regalare sorrisi. Anche ai suoi estimatori, che se vorranno potranno bussare alla porta viola. Non ci sono cifre minime fissate, quello che sta per aprirsi è il primo mercato post Covid-19, ma di certo non si faranno sconti. Questa volta non ci sono preclusion­i, serve l’offerta giusta, oltre che un progetto ben costruito. Lo cercano in Inghilterr­a, a cominciare dal Manchester United, anche se il sogno resta sempre l’Italia, specie nella stagione che porterà all’Europeo. Il bivio, per Chiesa, è atteso tra meno di un mese: prima servono gol e assist.

Difficile ipotizzare che si sia rivolto ai cronisti in tribuna: erano dall’altra parte

Impossibil­e pensare che ce l’avesse con Iachini o con i tifosi Forse un invito a tutti

 ??  ?? Federico Chiesa, 22 anni, mentre “zittisce” tutti in vista di un delicato finale di stagione: basta voci di mercato?
Federico Chiesa, 22 anni, mentre “zittisce” tutti in vista di un delicato finale di stagione: basta voci di mercato?
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