Corriere dello Sport

«MARQUEZ SARÀ DURA»

Da pilota a telecronis­ta: l’asso di Ravenna fa le carte al Mondiale Melandri: «Marc è il più forte, ma per Honda sono stati giorni duri. A Jerez vedo favorite Yamaha e Suzuki»

- Di Serena Zunino

Dalla moto al microfono è il salto che ha fatto Marco Melandri, campione del mondo di 250cc nel 2002, che dopo aver passato ventun anni nel paddock tra MotoGP e SBK, ha abbracciat­o la nuova sfida di commentare su DAZN la MotoGP. Al fianco di Niccolò Pavesi il ravennate sarà la voce tecnica, ma ha un obiettivo chiaro in mente: «Voglio far sì che la gente a casa si senta un po’ pilota».

Questo 2020 è un anno speciale, come commenta il calendario della MotoGP?

«È alquanto particolar­e, molto diverso da quello a cui siamo abituati. Ma non c’erano tante alternativ­e per fare un calendario ricco e contenere i rischi. Per i piloti non credo cambi tanto, all’inizio si corre per vincere le gare, poi si vedrà con l’andare della classifica. La cosa positiva è che si viaggia poco, e questo aiuta anche mentalment­e».

Tra le novità della stagione c’è anche quella che si correrà per due volte sullo stesso tracciato a distanza di una settimana. Come la vede?

«Bisognereb­be capire se Michelin porterà gomme con caratteris­tiche diverse per una gara e per l’altra, questa potrebbe essere una variabile molto importante. Altrimenti, non mi aspetto due gare uguali».

Ad oggi qual è il suo pronostico? «Marquez sarà pronto a giocarsi la vittoria, anche se per Honda è stato un inverno molto difficile. Ha dimostrato di essere il numero uno nell’adattarsi a nuove situazioni, per lui questo è un bene. Poi nell’inverno abbiamo visto che le nuove gomme Michelin si adattavano veramente bene a Yamaha e Suzuki, soprattutt­o a Jerez mi aspetto grandi cose da queste due moto. Anzi, dico che vincerà una Yamaha e una Suzuki salirà sul podio».

Dovizioso arriverà con una recente frattura alla clavicola. Pensa lo influenzer­à?

«Tecnicamen­te no. Nella sfortuna è andata bene che non sia stata interessat­a l’articolazi­one. Una volta messa la placca l’osso è fermo. Poi ogni caso reagisce in maniera diversa. Credo che realmente si vedrà solo mercoledì (domani, ndr) al termine del giorno di test».

Lei come affronta questa prima stagione da telecronis­ta? «Sono più teso di quando correvo. È una cosa nuova, però è molto stimolante. L’idea di partire con Dazn con un progetto completame­nte nuovo sia per me sia per loro mi piace molto. Vorrei cercare di dare un’impronta diversa dalla classica voce tecnica. Da ex pilota vorrei far sì che lo spettatore si immedesima­sse in quello che vivono i piloti».

Nell’attesa che iniziasse la stagione, ci ha pensato il mercato a tenere alta l’attenzione sulla MotoGP.

«Già negli ultimi anni la situazione aveva preso una piega strana, quest’anno è tutto completame­nte fuori dagli schemi, era prevedibil­e che si decidesser­o i piloti del 2021 ancora prima di iniziare a correre. Però per il pilota è una cosa molto strana. Sarebbe interessan­te vedere Petrucci fare molto bene, sapendo che è già fuori. Sono successe cose abbastanza impensabil­i, come anche Pol Espargaro che ha lasciato KTM».

In tutto ciò Honda “declasserà” Alex Marquez nel team LCR. «Questa mi è sembrata una cosa abbastanza illogica e un mossa contro Marc. Prima hanno preso Alex per dare il contentino a Marc e fargli firmare un lungo contratto. Scaricare Alex mi è sembrata una mossa per far capire a Marc che non avrà tutto quel potere che crede di avere all’interno della squadra».

«Il ko alla clavicola non condizione­rà Dovizioso, il problema semmai è Lorenzo...»

Lei che conosce bene l’ambiente Ducati, pensa che ci possa essere il ritorno di Lorenzo?

«Non lo escluderei. Tutto è possibile: Jorge vuole correre, Dovizioso ha fatto secondo nel Mondiale negli ultimi tre anni, pretende un ingaggio che lo rispetti, Ducati vorrebbe invece ridurlo. Sarà un braccio di ferro non facile. Se Ducati ha l’alternativ­a sicurament­e per Dovizioso non è un bene. D’altra parte però lui è una certezza, Lorenzo dovrebbe ripartire da un anno difficile e dopo un periodo molto lungo senza moto».

«Rossi nel 2021 con il team Petronas? Magari troverà maggiori stimoli»

E se Dovizioso non venisse confermato, il suo futuro in MotoGP sarebbe a rischio.

«Se non corre con Ducati secondo me smette. Se avesse voluto correre a tutti i costi, si sarebbe adattato all’offerta Ducati. Sicurament­e vuole correre, ma farlo a modo suo, e pensando da pilota dico “giustament­e”. Se guardi gli ingaggi degli altri che, a parte uno, li ha battuti tutti, è giusto che guadagni in proporzion­e».

Valentino invece correrà nel team Petr on as,c osa pensa possa cambiare per lui?

«Non è mai stato in un team satellite. Per quante promesse possa aver avuto da Yamaha qualcosa cambierà a livello tecnico. È indiscutib­ile, altrimenti non ci sarebbe differenza tra team satellite e ufficiale. Magari questo cambiament­o gli farà bene e ritroverà qualche stimolo che possa farlo migliorare. Mai dire mai».

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ANSA Marc Marquez, 27 anni, ha vinto sei titoli mondiali nella MotoGP
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Marco Melandri, 37 anni nuova voce tecnica di Dazn
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