Milan, Ibra all’ultima sfuriata
Il club difende Zlatan ma l’addio è vicino
L’irritazione e la delusione mostrate da Zlatan Ibrahimovic al momento della sostituzione nel match contro il Napoli evidenziano ancora una volta come lo svedese pretenda tanto da sé stesso e dai compagni. Ibra da quando è sbarcato a Linate a inizio gennaio ha provato ad inculcare una mentalità vincente al gruppo rossonero, e il fatto di non aver potuto incidere più di tanto nella partita contro gli azzurri di Gattuso l’ha fatto infuriare. L’arrabbiatura di Zlatan, raccontano voci all’interno dello spogliatoio rossonero dopo la partita, non era rivolta specificamente verso Pioli. Si riferiva più al momento particolare in cui il cambio è avvenuto. Lo svedese avrebbe voluto rimanere in partita per segnare o servire i compagni, invece ha dovuto lasciare il match in una fase complicata. Lo stesso tecnico rossonero aveva provato a spiegare l’accaduto subito dopo la partita: «Era arrabbiato perché stavamo perdendo e lui chiede sempre il massimo. Poi quando un giocatore esce dal campo non può mai essere contento». Il caso sembra essere subito rientrato perché, durante il volo di ritorno verso Milano, Ibra è stato visto sorridere con allenatore e compagni di squadra.
MINUTAGGIO. Il 38enne di Malmö dopo l’infortunio al polpaccio che l’ha tenuto fermo ai box per 40 giorni non ha ancora giocato una gara intera. Il suo rientro in campo è avvenuto nel finale contro la Spal, quando ha contribuito con la sua presenza alla rimonta dal 2-0 al 2-2 finale, mentre nel match successivo con la Lazio è partito titolare ma è stato sostituito al termine del primo tempo. Tutto secondo programma, perché Ibra insieme ai dottori e al tecnico aveva stilato una tabella che prevedeva un rientro graduale. Infatti nella sfida contro la Juventus ha aumentato il minutaggio giocando 67 minuti. Contro il Napoli lo svedese aveva immaginato di rimanere di più in campo, mentre Pioli ha preferito cambiarlo dopo 61 minuti, facendo storcere il naso al campione svedese, che sperava di superare gli ottanta minuti di gioco e incidere sul match. Ma Zlatan, nonostante non sia al massimo della condizione fisica, ha stupito tutti a Milanello perché a 38 anni ha recuperato da una lesione al polpaccio e ora sta giocando ogni tre giorni con regolarità, e negli spezzoni delle quattro gare ha siglato due reti e fornito due assist. E contro il Parma dovrebbe giocare la sua quinta partita consecutiva nel giro di quindici giorni.
ULTIME SEI. Per Zlatan sarà probabilmente l’ultimo periodo in maglia rossonera prima dell’addio. A fine campionato difficilmente si troverà l’accordo per il rinnovo contrattuale, sia per una questione economica (Ibra chiede sei milioni di euro all’anno), ma soprattutto per motivi progettuali. La società vuole voltare pagina, cominciare un nuovo ciclo con un allenatore diverso, che possa scegliere i calciatori più adatti al modulo e alla filosofia di gioco da imporre in rossonero, e Ibrahimovic ha poche chance di proseguire.