Real, le mani sulla Liga
Battuto il Granada (2-1) il Barcellona torna a -4: i blancos potrebbero festeggiare già giovedì
Per presentare la Liga post lockdown Zinedine Zidane aveva usato una di quelle frasi fatte che tipiche del mondo del calcio: «Saranno 11 finali». Quello che poteva sembrare un banale mantra ripetuto nello spogliatoio dei blancos ritrova però un significato più profondo pensando alla storia del suo Real Madrid, che tutto sommato le finali è abituato a vincerle. Tant’è che che le Merengues, ieri sera a Granada, hanno vinto (2-1) la nona partita di fila, si sono riportati a +4 sul Barcellona e ora sono a 2 punti dal 34° titolo di campione di Spagna. Mancano due partite alla fine: il Real ospiterà il Villarreal a Valdebebas giovedì e all’ultima, domenica, affronterà fuori casa un Leganes che potrebbe essere già aritmeticamente in Segunda. La Liga, insomma, è davvero a un passo.
ALLA FRANCESE. A Granada Zizou s’è presentato con un modulo zeppo di centrocampisti e con il solo Benzema in avanti. Sette gli attaccanti in panchina, tra cui un più che rilassato Bale. Ha dimostrato di aver ragione sin da subito, grazie a trame orchestrate dalla classe di Isco e Modric, giocatori rinati. S’è portato avanti al 10’ con una fucilata di Mendy dalla sinistra, ha raddoppiato 6’ dopo con Benzema, un destro a giro che gli è valso il gol numero 19 in campionato e con un solo rigore all’attivo.
ORGOGLIO GRANADA. A inizio ripresa Zidane ha visto il Granada accorciare con Machis, dopo una palla persa da Casemiro a centrocampo e un tiro del venezuelano ex Udinese passato sotto le gambe di Courtois, costretto a stoppare il cronometro dell’imbattibilità dopo 511’. Poi altri pericoli, con il portiere belga e Sergio Ramos decisivi nella salvare il risultato su Antoñin e Azeez. Gestione affannosa di una sinfonia, la nona, portata comunque a termine. Plaza de Cibeles è pronta a vestirsi a festa: giovedì sarà molto, molto difficile evitare assembramenti in caso di vittoria.