«OSIMHEN SARAI UN RE A NAPOLI»
Gli fa da Cicerone virtuale e descrive le bellezze di una città accogliente Koulibaly: Victor mi ha chiamato, qui si troverà bene. Io? Penso al campo un futuro qui mi tenta
Magari alla fine si incroceranno e sarà lui a fare gli onori di casa, mica è impossibile, ma nel frattempo Kalidou Koulibaly, un totem per tutti i giocatori africani, sta fungendo da cicerone virtuale: «Osimhen mi ha chiamato, è vero: gli ho detto che a Napoli starà benissimo, che i tifosi sono fantastici e che presto si sentirà a casa proprio come è accaduto a me».
Ecco, il punto: Victor arriverà, nessun dubbio, ma lui? Dietro la sua porta c’è una fila lunga che parte da Manchester e arriva a Liverpool, passando per Parigi, ma nel corso dell’ultimo incontro tra De Laurentiis e Ramadani, il suo manager, s’è anche parlato della disponibilità di continuare così. In questa squadra e in questa città. Magari a fronte di un prolungamento (con ritocco). Kalidou, che ieri ha parlato a Radio Kiss Kiss Napoli, ha commentato: «A Napoli a vita? Sarebbe bello, qui sto molto bene, ma non voglio illudere nessuno: sono concentrato al cento per cento su questo progetto, poi a fine stagione incontrerò la dirigenza e vedremo cosa accadrà». Porte aperte.
LA FORZA DI RINO. E allora, Kalidou. Il re della difesa azzurra che anche oggi con il Sassuolo giocherà dal primo minuto al fianco di Manolas. A Parma, invece, c’era Maksimovic con lui: «Ecco, a proposito: non ho commesso alcun fallo da rigore su Kulusevski, ho anche chiesto all’arbitro di guardare le immagini al Var». Evidentemente l’incrocio con questo giocatore non è fortunato: all’andata, ahilui, Koulibaly s’infortunò proprio nel tentativo di inseguire lo svedese lanciato a rete. Capita. Erano altri tempi e un altro Napoli. Era la prima della nuova era: «Gattuso ci ha dato un po’ di mentalità, cosa che mancava da tempo, e in campo si vede. Ci sta dando le chiavi per andare avanti, sa di cosa abbiamo bisogno e sa come tirare fuori il meglio: questa è la sua forza. Ci ha studiato bene ed è sempre vicino a noi». Un idillio.
CASA NAPOLI. Kalidou è convinto che anche Osimhen starà benissimo da queste parti: «Sapeva già tutto, mi ha chiesto soltanto delle conferme e gli ho detto che starà benissimo. Gli ho spiegato che a Napoli sia lui sia la sua famiglia troveranno sempre le porte aperte: quando sono arrivato avevo un po’ di timore, ma poi dopo due settimane mi ero già ambientato. Mi sentivo a casa: capiterà anche a lui di avvertire questo sentimento. Qui sono tutti bravi, ti stanno vicino e ti chiamano: i tifosi azzurri sono davvero fantastici e c’è una passione che non troverebbe da altre parti». Capitolo razzismo in Italia: «Gli ho detto che qualche episodio è capitato, così come in altri campionati: se lo metta in testa. Comunque, gli ho ribadito che a Napoli può stare tranquillo, deve pensare positivo».
IL FUTURO. Al futuro, per la verità, pensa anche lui: è storia nota che il Liverpool, lo United e il Psg lo abbiano cercato e corteggiato con insistenza, proprio come non è un mistero l’ultima offerta del City recapitata da Ramadani: 60 milioni di euro, o giù di lì. Pochi, troppo pochi considerando che la sua valutazione si aggira intorno ai 90 milioni. Tra l’altro, lui sarebbe anche
«In Champions col Barça dovremo cambiare mentalità e migliorare ancora»
disponibile a restare in azzurro. A prolungare il contratto in scadenza nel 2023: «Per il momento penso ai prossimi tre impegni di campionato e ovviamente al Barcellona: bisogna migliorare e cambiare mentalità, è l’unico modo per andare avanti con il Barça. Non dobbiamo avere timore, in gara secca può accadere di tutto: al Camp Nou possiamo vincere e poi arrivare in Final Eight». Senza limiti. «Abbiamo le nostre chance, non dovremo sbagliare nulla. Lo scudetto? Lo aspettano tutti da anni, ma ora pensiamo al Sassuolo e alla Champions».