Il Palermo lo vuole e si è fatto avanti Grosso è tentato, ci sta pensando
Ci sono conferme circa la scelta operata dai dirigenti rosa
Il giorno dopo, la notizia trova altre conferme: Fabio Grosso è stato contattato dal Palermo e il campione del mondo ed ex rosa ha preso tempo nel senso che sente la necessità di riflettere prima di fare una scelta definitiva. Quella di Sagramola e Castagnini, infatti, non sarebbe l’unica proposta da valutare. Il fatto che i campionati non siano ancora conclusi lascia spazio a ulteriori incertezze. La trattativa con i rosa resta, comunque, aperta, malgrado la prospettiva di un passo indietro, limitatamente al campionato di competenza, nella carriera professionale. Ma, con il Palermo la storia è diversa e Fabio non scarta il pensiero di un ritorno a quel passato che è stato la chiave dei suoi successi.
Chiamiamola questione di cuore. Grosso conosce Sagramola e con lui ha vissuto l’epopea di un Palermo che, tornato in A, entrava a pieno merito in Europa. Con una squadra che avrebbe poi dato fior di campioni all’Italia mondiale nel 2006 con la quale impiegato inizialmente da riserva, sarebbe diventato l’emblema della vittoria entrando nella storia del calcio italiano con il gol segnato alla Germania in semifinale e con il quinto e ultimo calcio di rigore nella finale contro la Francia, dopo avere aperto la strada per la finale con una prodezza ai tempi supplementari. Una cosa è sicura, e Grosso l’avrebbe confidato alle persone più vicine: se la scelta dovesse ricadere sulla C, nessun dubbio, Palermo al primo posto.
COLPO GROSSO. Il personaggio non si discute. Sui social, la sua nomination ha suscitato clamore. Nessuno a Palermo ha dimenticato il calciatore e la sua leggenda. Forte gradimento per l’età (42 anni), le qualità umane, i titoli conquistati da calciatore in Italia, in Europa e nel mondo; e, da allenatore, la buona stagione dell’esordio con il Bari, la vittoria nel Torneo di Viareggio con la Juventus, nel 2016, 3-2 proprio contro il Palermo. Perplessità sul fatto che non abbia esperienza di C e sui due esoneri maturati comunque in condizioni difficili. Grosso ha dato anche qualche dispiacere al Palermo. C'era sempre lui sulla panchina del Bari che nel campionato di B, 2017/18, strappò a tempo scaduto un pareggio (11) al Barbera che rovinò l'esordio del tecnico Stellone e che, di fatto, tolse punti pesanti ai rosa in ottica promozione diretta.
MOTIVI DELLA SCELTA. L’arrivo di un allenatore, in questo momento, risolverebbe tanti problemi: Boscaglia, Italiano, Caserta, ognuno con la propria impronta. Ora c’è anche Grosso, in lizza per dare un nome, e che nome, prestigioso alla panchina. Per l’ambiente, per la palermitanità voluta dalla nuova dirigenza rappresenterebbe il simbolo della nuova era e della rinascita che dovrebbe riportare il Palermo in A.
Non l’allenatore per una stagione (il discorso vale anche per gli altri), come nel caso di Pergolizzi, ma l’immagine dell’ambizione e del futuro. Ieri, la voce non è stata smentita. Resta il fatto che il Palermo intende programmare al più presto il ritiro (dieci o sedici agosto?) e che i giocatori intanto tornano alla spicciolata in sede (ieri Pelagotti, il primo a rientrare, si è allenato con Santana, Floriano e Crivello). Grosso è l’ultima idea. Un altro progetto suggestivo.