Ma l’Uefa conferma: gare all’Etihad e al Camp Nou
Al momento in nessuna delle sedi designate sono segnalate criticità. In caso di veto si gioca a Lisbona
Barcellona-Napoli si giocherà in Catalogna e City-Real Madrid a Manchester. A 10 giorni dagli ottavi di ritorno di Champions League l'indicazione che arriva da Nyon non lascia dubbi: le notizie sulla diffusione del virus e i provvedimenti presi dai governi nazionali dunque non cambieranno le decisioni prese dalla Uefa e le sedi delle due gare che sembrano/sembravano più a rischio. Questo non vuol dire che il presidente Ceferin e i suoi collaboratori non stiano seguendo con grande attenzione l'evoluzione della vicenda, ma, dopo i contatti avuti anche ieri, al momento né nel primo né nel secondo caso vengono segnalate criticità. A Barcellona, viene fatto notare, la città non è in lockdown e le misure adottate non sono poi troppo diverse rispetto a quelle che erano in vigore in Italia quando il campionato è ripreso, pur a porte chiuse. In Inghilterra l'esecutivo di Boris Johnson ha già fatto sapere che la quarantena non sarà applicata agli sportivi di alto livello e dunque al Real. Fermo restando che il positivo Mariano non potrà prendere parte alla trasferta. Nel malaugurato caso dovesse cambiare qualcosa, il piano B prevede che i due incontri (o uno solo dei due) siano giocati a Lisbona. Erano stati previsti come campi neutri anche Oporto e Guimaraes, ma erano considerate sedi possibili solo se tutti e 4 gli ottavi fossero stati spostati.
FINAL EIGHT. Stesso discorso riguardo le Final Eight. Nessun rischio per il Portogallo, che organizzerà la fase finale della Champions, e per la Germania, alla quale sono state assegnate le 7 partite decisive per sollevare al cielo l'Europa League. Anche in questo caso l'Uefa è in contatto con le Federazioni e con le autorità nazionali, ma al momento non vengono segnalate situazioni a rischio. Lisbona, ma pure Colonia, Duisburg, Düsseldorf e
Gelsenkirchen, offrono condizioni di sicurezza per le formazioni che arriveranno a giocarsi i due trofei continentali. Piuttosto la Uefa è ferrea nel pretenderete che, una volta volate in Portogallo o in Germania, le squadre rimangano lì fino a che saranno in corsa. Il desiderio di alcuni tecnici, vista la distanza temporale tra i quarti e le semifinali (tanto per fare un esempio l'Atalanta giocherà il 12 agosto ed eventualmente il 18), sarebbe quella di tornare a casa e preparare la seconda gara nel proprio centro tecnico, ma questa soluzione a Nyon non è gradita. Sarà consentita a Inter e Roma, se passeranno gli ottavi in campo neutro che disputeranno in Germania rispettivamente il 5 e il 6, ma non dai quarti in poi.
PUBBLICO E GIORNALISTI. Capitolo pubblico: confermato che sugli spalti non ci saranno tifosi né in Portogallo né in Germania. La Uefa non ha rischiato anche perché le autorità nazionali per le Final Eight non hanno fatto nessun tipo di apertura. E pure riguardo il numero di presenze negli impianti ci sarà grande attenzione, tanto è vero che i gruppi squadra saranno numericamente limitati al massimo e le tribune stampa non saranno riempite. Pochi i rappresentati dei media ammessi oltre ai broadcaster.