Corriere dello Sport

E sabato spareggio con Papu

Una magia di Gomez regala all’Atalanta il 2-1 a Parma: chi vince lo scontro diretto arriva alle spalle della Juve

- Di Andrea Ramazzotti

L'Inter ha risposto alla vittoria dell'Atalanta a Parma e battendo il Napoli si è tenuta stretta il secondo posto. Dovrà difenderlo sabato a Bergamo proprio contro la Dea dell'ex Gasperini, nell'ultima tappa di montagna di un campionato estenuante alla quale Conte si presenterà padrone del proprio destino. Dovrà guardarsi anche dalla Lazio che stasera superando il Brescia può riportarsi a -1, ma in caso di blitz al Gewiss Stadium il tecnico ex Chelsea avrebbe la certezza di piazzarsi alle spalle della Juventus. Roba da... bicchiere mezzo pieno e bella iniezione di fiducia in vista dell'Europa League. Sia perché Lautaro Martinez si è ritrovato firmando il raddoppio dopo quattro incontri a secco sia perché Handanovic, per la quarta volta nelle ultime cinque giornate, è riuscito a tenere la propria porta inviolata. Inter concreta e con più punti (79) dall'anno del triplete in poi (nel 2009-10 ne fece 82). Anche Gattuso, però, non può essere del tutto negativo in vista dell'ottavo di ritorno di Champions a Barcellona. D'accordo la sconfitta, ma per lunghi tratti del match la sua creatura ha giocato meglio rispetto ai padroni di casa. Ha avuto la duplice sfortuna di andare sotto alla prima conclusion­e degli avversari e di trovarsi di fronte un portiere in grande serata, ma qualche riflession­e l'allenatore calabrese la dovrà fare sia su Milik, sembrato con la testa già altrove, sia sulla scarsa cattiveria sottoporta. Gli azzurri nel primo tempo non sono stati cinici e nella ripresa non hanno mai inquadrato lo specchio: a

Barcellona là davanti servirà altro per volare a Lisbona.

BELLO SPETTACOLO. L'Inter, con la maglia a zigzag che indosserà la prossima stagione e con 7 cambi rispetto all'undici corsaro sul campo del Genoa, ha chiuso avanti una prima frazione piacevole nel quale aveva iniziato bene, ma che nel complesso è stata di marca napoletana. Conte aveva preparato l'incontro con i due marcatori della difesa a tre (D'Ambrosio e Bastoni) che impostavan­o e si sganciavan­o in avanti con coraggio per mettere in difficoltà Gattuso. Niente Eriksen, alla quinta esclusione in altrettant­i big match di campionato. Il piano tattico ha funzionato e i nerazzurri per un quarto d'ora abbondante hanno espresso un calcio gradevole, fatto di palleggio rapido e personalit­à. La rete di D'Ambrosio, la nona nerazzurra nel primo quarto d'ora, è nata al termine di una discreta azione corale e non è stata né casuale né immeritata, ma il giusto premio per una delle migliori partenze interiste del post lockdown. Il Napoli, che complice il caldo non pressava alto e si copriva con il 4-1-4-1, ha avuto il merito di non avvertire il colpo e anzi ha reagito con personalit­à prendendo il controllo del centrocamp­o: Demme è sfuggito al controllo di Borja Valero, le mezzali Zielinski ed Elmas hanno agito in proiezione offensiva e gli esterni Insigne e Politano hanno creato occasioni. Gli azzurri a tratti sono stati arrembanti: Handanovic si così è dovuto superare sul tiro del centrocamp­ista polacco e su Politano, mentre è stato graziato da deviazioni provvidenz­iali dei suoi sulle conclusion­i di Insigne ed Elmas. Prima di rientrare negli spogliatoi, però, bell'intervento anche di Meret su rasoiata di Brozovic armato da una ripartenza di Lukaku. Ai punti (54% di possesso, 11-4 i tiri) Gattuso avrebbe meritato almeno il pari, ma ha però dovuto fare i conti con l'abilità dell'Inter di chiudersi.

INCORNATA DEL TORO. La ripresa è iniziata come il primo tempo ovvero più Inter che Napoli, ma anche in questo caso si è trattato solo di una tendenza momentanea perché, dopo una parata di Meret su Lukaku, la mareggiata azzurra è tornata a salire. Conte si è giocato la carta Martinez, ma soprattutt­o ha scelto di perdere qualcosa in fase di impostazio­ne pur di aumentare la solidità difensiva con Godin. E' stato il segnale che Gattuso aspettava per ordinare una mezzora di carica: con un palleggio veloce e con i cambi di fronte, gli azzurri sono avanzati in modo fluido, arrivando alla conclusion­e dal limite due volte con Elmas. A segnare però sono stati i padroni di casa grazie a un'azione super di Lautaro che ha esultato in modo polemico. Per il Toro terzo gol in quattro incroci contro i partenopei che evidenteme­nte gli portano fortuna. Il Napoli stavolta ha avvertito il colpo e non è più riuscito a rendersi pericoloso perché la stanchezza si è fatta sentire. Conte così ha festeggiat­o il secondo successo di fila e ora può pensare solo all'Atalanta.

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Rino Gattuso 42 anni, è arrivato a Napoli l’11 dicembre scorso al posto di Ancelotti. Ha vinto la Coppa Italia
 ??  ?? Antonio Conte 50 anni, ha vinto il campionato inglese con il Chelsea e tre volte quello italiano con la Juventus
Antonio Conte 50 anni, ha vinto il campionato inglese con il Chelsea e tre volte quello italiano con la Juventus

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