Algoritmo o elezioni: solo polemiche
Una federazione che diventa pentola a pressione. In questa già tumultuosa estate, l'hockey prato italiano non si fa letteralmente mancare nulla. Degli ultimi giorni è la vicenda legata a Ermanno Silvano, estromesso dalla corsa alla presidenza della Fih (elezioni previste il 20 settembre) poiché - è la motivazione - privo del sostegno dei rappresentanti di tecnici e atleti. Dalla sua, Silvano conta sull'appoggio del 30% delle società e ora presenterà ricorso perché, dice «vittima di un trabocchetto studiato ad arte per tagliarmi fuori, offrendo una singolare interpretazione dello statuto. Peraltro non sappiamo da chi sia composta la commissione valutatrice delle candidature e nessuno conosce i nomi dei rappresentanti che avrebbero dovuto firmare gli appoggi mancanti».
«Si è trattato di un loro svarione - replica l'attuale presidente della Federhockey Sergio Mignardi Lo statuto è cambiato nel febbraio 2019 e non l'ho modificato io, bensì come da delibera del Coni con l'intervento di un commissario ad acta».
Il presidente sottolinea la parola "complessivamente" riportata nell'articolo 54, comma 3, del documento che recita: "La candidatura a Presidente Federale deve essere sostenuta dai Rappresentanti degli Affiliati (i dirigenti delle società, ndr), degli Atleti e dei Tecnici esprimenti complessivamente almeno il 10% dei voti attribuiti agli Affiliati". Silvano, pertanto, sarebbe stato tagliato fuori da un avverbio. «La commissione - prosegue Mignardi - è composta invece da 3 membri tra i quali Giorgio Quadri (ex candidato alla presidenza del nuoto, ndr) e la lista di tecnici e atleti di ciascuna regione può essere richiesta ai comitati regionali».
Silvano non ci sta e attacca: «L'attuale direttivo vuole decidere a tavolino anche la corsa alla carica di presidente». E qui il riferimento è al caso dell'assegnazione degli scudetti 2020 all'Amsicora Cagliari tramite algoritmo, sebbene nel torneo rosa, per esempio, fossero state giocate soltanto 4 partite. «Abbiamo deciso di assegnare comunque il titolo per non lasciare in sospeso la stagione, anche nel rispetto delle altre società. E poi c'erano le qualificazioni alle coppe europee in ballo», si difende oggi Mignardi.
Contrario a questa e ad altre iniziative è stato il vicepresidente federale Enrico Medda, sollevato poi dall'incarico «poiché è venuto meno il rapporto di fiducia tra noi. Non c'entra nulla la decisione sugli scudetti» e ora nella squadra presentata da Ermanno Silvano.