Napoli studia Mykolenko
Per la fascia sinistra non c’è soltanto Reguilon, ma anche il giovane ucraino della Dinamo Kiev. Come centrale la prima scelta è sempre Gabriel
Per la fascia sinistra non solo Reguilon ecco l’idea dell’esterno della Dinamo Kiev
Abbondare è sempre meglio: e in quest’estate soffocante, in cui il mercato andrà consumato rapidamente, come se fossero a un fast food (ma con prezzi vertiginosi), le idee dovranno essere tante e varie, magari recuperate dagli anfratti della memoria e rilanciate silenziosamente. Il calcio del Terzo Millennio è altro ancora e il Covid ha ristretto le finestre: però, c’è sempre una fessura aperta nella quale intrufolarsi, per provare a scorgere il futuro. Nei taccuini (ingialliti), nel data base, tra gli appunti sparsi qua e là, ci sono esterni mancini (si chiamavano fluidificanti una volta), centrali difensivi, le cosiddette ali di un tempo e varie cose ancora: ma servirà pazienza, prima di immergersi completamente in questo mare magnum e tentare di afferrare la priorità.
VENTO DELL’EST. La precedenza, in certi casi, va concessa a sinistra, dove ormai rimane praticamente solo Mario Rui: per Ghoulam si inseguono amatori (il Newcastle sta davanti), Malcuit è un destro eventualmente adattato e pure lui ha intuito che dovrà preparare la valigia, Hysaj resta in quella terra di mezzo che la scadenza del contratto (2021) impone e una figura nuova, moderna, autorevole o anche prospettica è indispensabile. Dall’elenco, fatalmente, è sparito Tsimikas, che a gennaio è stato vicinissimo e che ha preferito concedersi alle avance del Liverpool; ma il calcio apre a nuovi mondi e Vitalij Mykolenko (21), ucraino della Dinamo Kiev con enormi margini di miglioramento, si è insiediato «virtualmente» sulla fascia e corre spalla a spalla con Reguilon del Real Madrid (ma in prestito al Siviglia). Dal mercato non bisogna lasciarsi ingannare e un indizio a volte è sufficiente per rappresentare una prova: Mykolenko ha un’età perfettamente in linea con il «Progetto», ha un piede sensibile (educato, dicono di lui) una corsa accattivante, una postura elegante e pure una quotazione già vicina ai dieci milioni di euro. E’ una opzione, una tentazione, una possibilità che intriga assai, perché i giovani rappresentano un investimento: però non è semplice, ovviamente.
IN MEZZO. Poi c’è da inserire un pilastro, là dietro, quando Koulibaly saluterà: Gabriel dos Santos Magalhães (23 a dicembre) ha sempre avuto il posto privilegiato nella classifica dei centrali di Cristiano Giuntoli e tra le chiacchierate (costosissime) per Osimhen, c’è finito anche il brasiliano. Il Lilla, gioielleria che ha «umane» pretese, l’ha valutato trenta milioni (si potrebbero trasformare in venticinque cash e cinque di accettabili bonus) ma gli estimatori non mancano e l’Everton di Ancelotti, che ha soldi e sono sterline - e un competitor tutt’altro che irrilevante. Il Napoli si sente in vantaggio, avendo affrontato il discorso e gettato le basi per definire l’affare, ma conoscendo i rischi di questo mondo ha anche provveduto a guardarsi intorno: in Scozia, nel Celtic, c’è un francese, Jullien, che ha catturato lo sguardo, prima che la stagione si fermasse, ed ha indotto a qualche pensierino: fisico imponente (un metro e novantasette), esperienze sparse (Auxerre, Friburgo, Digione e Tolosa,
prima della Scozia).
L’ALTRO JOSÉ. Ma chi toglie il sonno è Josè Maria Callejon (si fa per dire), perché a destra c’è un vuo
Sul difensore del Lilla (costa 30 milioni) adesso c’è il pressing dell’Everton
Il club azzurro valuta Jullien del Celtic e non perde di vista Ünder e Veretout