Roma-Friedkin siamo ai conti
Fare tutto e in fretta: il magnate dopo il closing di Londra vuole spostarsi in Italia per prendere contatto con il mondo giallorosso
Il nuovo patron rivela le cifre e prepara il piano del rilancio Tor di Valle, il dossier
Fare tutto, fare in fretta. Dan Friedkin, che ha la passione degli aerei, è pronto a volare a Londra con il suo jet privato per perfezionare l’acquisto ormai certo della Roma. Non solo. In compagnia del figlio Ryan, che è già segnalato negli uffici londinesi di Edgware per seguire da vicino la preparazione del grande giorno, cioè lunedì prossimo, vorrebbe subito spostarsi a Roma per conoscere la squadra. Covid permettendo, prima dell’inizio del nuovo campionato sarà a Trigoria per le presentazioni ufficiali. E’ un segnale che il nuovo proprietario intende trasmettere all’azienda, anche per chiarire che la Roma non sarà gestita come negli ultimi due anni. Friedkin intende far sentire la presenza fisica del padrone, sia in prima persona quando sarà possibile sia attraverso Ryan, che si trasferirà in città.
RISTRUTTURAZIONE. Questo non significa che il nuovo smantelli completamente il vecchio. Anzi, Friedkin mira a un ingresso graduale nei meccanismi sconosciuti del calcio. Così come fece da giovane, quando decise di studiare in Svizzera, si calerà con umiltà nella realtà imprenditoriale italiana, cercando di capirne pregi e difetti. Ha già avuto colloqui istituzionali di alto rango, dal presidente del Coni Malagò al patron della Juventus Andrea Agnelli, proprio per informarsi sul business che avrebbe dovuto gestire di lì a poco. Ci sarà tempo per ribaltare la Roma. Nel breve periodo, Friedkin si affiderà ancora a Guido Fienga, che è stato il tessitore della trattativa con Pallotta sin dal principio. Non è stato Fienga a mettere in contatto i due miliardari americani. Ma quando Fienga ha preso in mano il dossier Friedkin ha intuito che potesse essere l’uomo giusto per scalare la Roma e, di conseguenza, confermarlo alla guida del club come Ceo.
Nel CdA entrano i suoi uomini di fiducia. Fienga resta Ausilio possibile ds
Il primo segnale dato dal nuovo proprietario è un netto cambio di marcia rispetto al recente passato
PASSAGGI. Fienga stesso si dimetterà il 17 agosto, come prevede lo statuto della Roma. Ma Friedkin respingerà le dimissioni e gli offrirà un rinnovo di contratto (di un anno, verosimilmente) a partire dal mese di ottobre. Nel frattempo la coppia FF comporrà il nuovo Consiglio di amministrazione: usciranno quasi tutti i membri americani della cordata uscente, entreranno gli uomini di fiducia di Friedkin a cominciare dai due collaboratori più fidati, Marc Watts, che poco prima dell’esplosione della pandemia aveva condotto la due diligence legale a Roma, ed Erik Williamson, che è già stato nominato amministratore delegato della newco (cioè la società costituita ad hoc) che a Londra firmerà le carte per l’acquisto del club: la Friedkin Group Investment Limited, fondata il 2 agosto scorso.
CONTINUITÀ. Nell’obiettivo duplice di sistemare i conti e di costruire uno staff tecnico competitivo, Fienga ha spiegato a Friedkin che occorre inserire nell’organigramma un paio di figure che conoscano bene il calcio: un direttore sportivo e un supervisore tecnico. Ma non c’è fretta: l’allenatore, salvo sorprese dell’ultimo secondo, sarà confermato. Fonseca, nonostante le perplessità di qualcuno a Trigoria, resterà alla Roma. E presto, con il suo ottimo inglese, potrà presentarsi a Friedkin, così come fece lo scorso anno a Londra con Pallotta. Quanto al mercato calciatori, che prevede come priorità lo snellimento dell’organico, Fienga si fida molto del lavoro di Morgan De Sanctis, che potrebbe cominciare la nuova stagione con la qualifica ufficiale di direttore sportivo. Poi potrà essere affiancato da un manager più esperto: Fabio Paratici ha già detto no, nonostante i sondaggi reiterati di Fienga che lo stima moltissimo, in corsa c’è invece Piero Ausilio, che non ha buoni rapporti con Conte all’Inter ma ha legato molto con la proprietà.