Napoli e il gioco delle coppie
Reguilon o Mykolenko Gabriel o Pezzella: la società ora sceglie
In quella bolla, ne succedono di cose: a volte sono (quasi) umane e comprensibili, altre sono da perderci la testa. Ma è il mercato e almeno aiuta a distrarre, persino a provare il brivido caldo di un’estate che finirà per essere egualmente travolgente, scandita dal tintinnare degli euro (in moneta, si intende) e dalla necessità di deambulare per cercare un filo d’aria fresca con cui riprendersi. Poi, come sempre, s’aprirà una porticina e i ballottaggi virtuali evaporeranno: perché c’è sempre - o spesso una «sliding doors» a indirizzare il destino. Il Napoli ha varie certezze, bontà sua, avendo costruito nei sedici anni di De Laurentiis un progetto fondato su convinzioni che si sono trasformate in filosofia: ora, in questo momento, sa che gli servirà un esterno sinistro che dìa il cambio ed entri in amichevole conflitto con Mario Rui e poi un laterale offensivo di destra che sappia raccogliere l’eredità di José Maria Callejon; e gli è pure chiaro che prima o poi dovrà colmare il vuoto che nel centro nell’area verrà spalancato dall’addio di Koulibaly. I rimbalzi irregolari dell’estate potranno costringere ad inventarsi altro - un mediano che avvicendi Allan, un regista se Lobotka dovesse sentirsi sottovalutato all’ombra di Demme? - e nell’attesa dei prossimi valzer, si può anche andare con il gioco delle coppie.
TIRO MANCINO. La Real casa è un punticino blanco che agita la memoria e quando la favola si impregnò dell’aura della «internazionalità», Madrid ebbe un ruolo chiave concedendo Higuain, Albion e Callejon per una sessantina di milioni di euro. Il Napoli ci è tornato un anno fa, a bussare a Valdedebas, per provare a prendere Theo Hernandez, Federico Valverde e James Rodriguez indicati da Ancelotti come
Reguilon è del Real
profili per lanciarsi nel futuro e riempirsi di materia grigia: ma sul mancino ci fu l’irruzione del Milan, sul centrocampista, arrivò l’opposizione di Zidane, che di piedi buoni ha sentore, e per il fantasista fu impossibile scorgere convergenze. Stavolta, Adl si è ripresentato, per sapere se esistano margini di discussione su Sergio Reguilon (24 anni a dicembre), che al Siviglia ha avuto modo di imporsi e al «Bernabeu» troverebbe la fascia sinistra occupata: il sì del giocatore c’è già ed è un «bonus» che non ha prezzo, ma i venticinque milioni di euro che invoca Florentino Perez sembrano un ostacolo. Il Napoli ha proposto anche di averlo prestito con diritto di riscatto.
Però a lievitare repentinamente il prezzo c’è chi fa di «meglio»: perché Vitalij Mykolenko (21) ora ha una quotazione diretta, non i dieci sospettati, ma i trentacinque che attraverso un giro di consultazioni hanno «gelato» il Napoli.
GIU’ DAL K2. Quando Kalidou Koulibaly partirà, pur avendo Manolas e Maksimovic (i potenziali titolari) e Rrhamani da inserire, servirà un quarto centrale: in vantaggio nettissimo c’è Gabriel dos Santos Magalhães (23 a dicembre) per il quale, a margine della trattativa Osimhen,
Il brasiliano Gabriel
Aurelio De Laurentiis ha ottenuto qualcosa che potremmo definire opzione morale, concessa al «modico» prezzo di 25 milioni di euro. La pressione dell’Everton di Ancelotti è ancora palpabile, il Napoli ritiene di essere al sicuro, confortato dalla stretta di mano di Lopez, e comunque dà occhiate in giro: nell’elenco dei desideri (alternativi) c’è Pezzella della Fiorentina, tra le candidatura è entrata anche quella di