Corriere dello Sport

MAMMA CHE DEA!

Atalanta beffata a un passo dalla semifinale dopo il gol di Pasalic Il Psg pareggia al 90’ e vince nel recupero. Gasp: Grande rammarico

- di Andrea Ramazzotti

Il sogno dell’Atalanta di volare in semifinale si è spento quando il traguardo era lì, ad un passo. Al 90' i nerazzurri erano avanti 1-0 grazie a una prestazion­e eroica, ma non avevano fatto i conti con gli ultimi guizzi di un Psg capace nell’arco di due minuti e mezzo, dal 45’ al 48’ della ripresa, di trovare prima il pareggio con Marquinhos e poi il 2-1 con Choupo-Moting, entrato al posto di Icardi. Per la Dea è stata una beffa terribile: aveva lottato con il cuore, per la sua città ferita dal Covid. C’era più della semplice tattica nelle teste degli uomini di Gasperini: avevano il desiderio di regalare un sogno ai loro tifosi e ci sono andati davvero vicini grazie alla prestazion­e sontuosa di De Roon e in generale di tutta la squadra.

La differenza l'ha fatta la qualità delle sostituzio­ni, in particolar­e l'ingresso di Mbappé, mentre i cambi di Gasp, privo di Ilicic, non hanno potuto incidere allo stesso modo. I francesi hanno legittimat­o il passaggio del turno per quello che hanno creato soprattutt­o nella ripresa, ma Gomez e compagni meritano comunque tanti compliment­i per l'impresa sfiorata.

La partita si è decisa nel recupero, ma è stata scoppietta­nte fin dall’inizio e l’Atalanta ha avuto il merito di affrontarl­a senza tirarsi indietro. Nessuna paura e nessun timore: la Dea ha guardato negli occhi gli avversari e li ha sfidati con i soliti duelli a tutto campo. Il Psg come la Spal o il Brescia: il credo di Gasperini non è cambiato anche se la differenza di qualità tra gli avversari si è vista. Perché, con tutto il rispetto, un conto è trovarsi di fronte i giocatori delle due formazioni retrocesse in B, un altro sfidare Neymar o Mbappé. Il brasiliano ha impression­ato, ancora una volta, per la sua classe e le giocate da campione, ma ha anche sbagliato due occasioni clamorose che avrebbero potuto cambiare il corso dei 45’ iniziali. Dopo appena 3’ con il destro ha concluso fuori nonostante fosse solo davanti a Sportiello, ma ha graziato i bergamasch­i pure a 4’ dal suono del primo gong, con il punteggio che era già stato fissato sull’1-0 da una bella rete di Pasalic.

L’Atalanta è stata più squadra nel vero senso della parola: difendeva andando a cacciare il pallone alto, restava compatta

con la linea a tre assai coraggiosa e cercava la via della rete con il gioco (Gomez e Hateboer vicini al colpo grosso prima del sinistro a giro del croato), ma chiarament­e doveva fare i conti con la qualità del palleggio dei francesi che al 45’ avevano il 57% di possesso e il 62% di duelli vinti. Quest’ultima un’anomalia per la creatura di Gasperini, abituata in Italia a mettere sotto gli avversari. In sofferenza la difesa nerazzurra, che comunque aveva tremato solo di fronte alle giocate di O’Ney, partito inizialmen­te a destra ma in realtà libero di accentrars­i e di andare dove voleva, perché Icardi e Sarabia erano stati ottimament­e limitati.

BEFFA FINALE. La ripresa ha visto la stessa Atalanta con gli occhi della tigre, ma con meno benzina: pochi ricami, zero tiri nello specchio, tanta corsa (eccezional­i De Roon e Freuler) e molta grinta anche perché Gomez, non al meglio fisicament­e e costretto al cambio dopo un’ora, non riusciva ad accendersi francoboll­ato da Marquinhos, mentre Zapata era spesso isolato. Tuchel, al quale avrebbero fatto assai comodo gli assenti Di Maria e Verratti, per l’ultima mezzora si è giocato la carta Mbappé al posto di Sarabia. La Dea ha retto, con il cuore e la grinta più che con la tecnica: era stanca, meno brillante, ma si è comunque difesa con le buone e con le cattive (alle fine saranno 6 i gialli). Sportiello ha murato Mbappé e ha detto di no all’ennesimo slalom gigante di Neymar dopo che i francesi erano passati al 4-2-4 con Draxler insieme a Neymar, Icardi e Mbappé.

La gara si è trasformat­a in una sofferenza con Mbappé imprendibi­le, Neymar sempre pericoloso e il Psg accampato nella metà campo bergamasca. L'infortunio muscolare di Freuler ha messo alle corde i nerazzurri e il fortino della Dea ha ceduto quando il tabellone del recupero era già pronto: tocco di Neymar e zampata di Marquinhos. L'Atalanta è crollata e due minuti dopo è arrivato il 2-1 di Choupo-Moting propiziato dall'asse Neymar-Mbappé. Il Psg, che ieri ha compiuto cinquant’anni e ha battuto al settimo tentativo in Champions una italiana, ha festeggiat­o la semifinale che non raggiungev­a da venticinqu­e anni. Gasperini e i suoi torneranno a Bergamo tra gli applausi della loro gente e di tutta l'Italia.

 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??
 ?? ANSA ?? Gian Piero Gasperini
62 anni, allenatore dell’Atalanta dal 2016. Ha guidato anche Crotone, Inter, Genoa e Palermo
Thomas Tuchel
46 anni, allenatore del Psg dal 2018. Ieri ha seguito la gara indossando un tutore sulla gamba sinistra infortunat­a
ANSA Gian Piero Gasperini 62 anni, allenatore dell’Atalanta dal 2016. Ha guidato anche Crotone, Inter, Genoa e Palermo Thomas Tuchel 46 anni, allenatore del Psg dal 2018. Ieri ha seguito la gara indossando un tutore sulla gamba sinistra infortunat­a
 ?? ANSA ??
ANSA
 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy