Corriere dello Sport

Dilettanti, il governo dice sì alla ripresa

L’ok riguarda tutti i tornei Gravina: «Grande risultato»

- Marota

Il calcio dei dilettanti torna alla vita. Per 1 milione e 400 mila tesserati - che disputano il 99% delle partite dell'intero movimento italiano - è come respirare a pieni polmoni dopo mesi trascorsi in apnea, tra dubbi e preoccupaz­ioni. Oggi è ufficialme­nte finito il lockdown della passione e si può tornare a giocare a tutti i livelli: non solo i profession­isti – quelli che hanno ricomincia­to la stagione a metà giugno e vivono ancora settimane di adrenalina tra coppe europee e playoff – ma anche le donne, i bambini della scuola calcio, i settori giovanili, i ragazzi diversamen­te abili, i maestri del futsal e quelli del beach soccer.

GRAVINA E SIBILIA. Il “via libera” è arrivato dall’Ufficio per lo Sport della Presidenza del Consiglio dei Ministri che ha validato il protocollo per la ripresa, predispost­o dalla Figc in attuazione di quanto previsto dal Dpcm del 7 agosto 2020. È la penultima battaglia combattuta (e vinta) dal presidente federale, Gabriele Gravina, che temeva di trasformar­si nel becchino del pallone e ora attende solamente la riapertura degli stadi per festeggiar­e la resurrezio­ne completa. «È un risultato importante - il suo commento - frutto di un lavoro incessante, conseguito grazie al fattivo contributo della Commission­e Medico Scientific­a della Federazion­e e alla disponibil­ità di tutti i referenti istituzion­ali. Adesso la base della piramide del calcio, quella dilettanti­stica e giovanile, potrà presentars­i ai nastri di partenza della stagione 2020/21». Raggiante anche Cosimo Sibilia, presidente della LND: «Un altro passo fondamenta­le per la ripresa di tutte le nostre attività è stato compiuto. Siamo felici perché le nostre richieste e le nostre indicazion­i hanno trovato conferma nel protocollo federale».

CORTOCIRCU­ITO. Contrariam­ente a quanto avvenuto in precedenza, ad approvare il protocollo è stato l’Ufficio per lo Sport (quindi tramite il capo dipartimen­to Giuseppe Pierro con l’intercessi­one del Ministro Spadafora) e non il Comitato tecnico scientific­o che, predicando prudenza, continua a restringer­e quelle maglie che tutte le discipline vorrebbero allentare. Se ripartono anche i dilettanti del calcio (con semplici autocertif­icazioni, il certificat­o di idoneità medico-sportiva, la misurazion­e della temperatur­a e basilari norme igienico-sanitarie) avranno una speranza concreta anche le altre discipline che, però, dovranno muoversi in autonomia. Nei prossimi giorni tutto lo sport avanzerà delle richieste, battendo lo stesso percorso del calcio di base con l'obiettivo di farsi approvare linee guida necessarie alla ripresa dei tornei. È stato l’ultimo Dpcm a sdoppiare le strade: lo sport nazionale e profession­istico passerà dal Cts, quello regionale e dilettanti­stico dall’Ufficio per lo Sport. Ma si rischia il cortocircu­ito. Qualcuno già si chiede se è ancora necessario sottoporre i profession­isti a un tampone ogni 4 giorni (o ogni 7, come ha proposto di recente la Federcalci­o) mentre le attività di base ripartono liberament­e e gli amatori continuano a organizzar­e le partite di calcetto in totale libertà come fanno, ormai, da un mese e mezzo.

Riguarda calcio femminile, futsal, beach e paralimpic­o per la nuova stagione

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MOSCA Il presidente della Lnd Cosimo Sibilia

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