Lipsia, dura senza Werner
«Abbiamo il vantaggio di giocare una sola partita: dentro o fuori. Con la regola dell’andata e ritorno, sarebbe stato favorito l’Atletico, per esperienza e astuzia. Così invece noi potremo scaricare tutta in una volta la nostra voglia di vincere, senza perderci in calcoli tattici». Tra i tanti pregi di Julian Nagelsmann (33 anni) di sicuro non gli manca la chiarezza. Il più giovane (e spavaldo) allenatore della Champions e il suo Lipsia, sbarcato meritatamente nei quarti già nella terza stagione europea e qualificato per la prossima, sono le sorprese della competizione. Il pronostico del tedesco (14 eurogettoni) è il guanto di sfida per Simeone (70): «Possiamo arrivare in finale, perché quest’anno il cammino è meno difficoltoso che in passato». Il Lipsia si prepara dal 22 luglio, quasi un mese dopo la fine della Bundesliga. Il problema è la defezione di Timo Werner, 34 reti in 45 partite ufficiali, indubbio protagonista della scalata biancorossa ai quarti. A fine giugno, anziché chiedere una proroga contrattuale, il numero 11 ha fatto le valigie per il Chelsea, per una montagna di sterline. Chi lo rimpiazzerà stasera a Lisbona? Sarà la prima uscita del Lipsia senza di lui. Nagelsmann non lo ha precisato. Il volto si è rabbuiato prima di rispondere che «sarà un giocatore valido. Ho in mente il suo nome, ma non lo svelo». Il migliore realizzatore, dopo le 7 reti di Werner, è stato Forsberg (6), ma lo svedese non viene accreditato per un ruolo d’attacco. In ballottaggio sono il danese Poulsen e l‘incerto prestito romanista Schick. Poulsen ha 10 presenze in Champions, Schick ne ha 12. Sono accomunati dal difetto di non avere mai fatto gol in Champions. In compenso, Sabitzer, Kampl, Nkunku e il nuovo rinforzo spagnolo Olmo hanno dimostrato di avere una buona mira.