Corriere dello Sport

Se sacrificio dev’essere meglio lui che la Joya

Analisi puramente finanziari­a: su due anni residui di contratto rinunciare a Ronaldo porterebbe un risparmio di ben 108 milioni

- Di Alessandro F. Giudice

Mentre attraversa un momento cruciale del suo progetto tecnico, ma anche della crescita economica che in questi anni si è dimostrata considerev­ole, la Juventus deve riflettere sull’eventualit­à di rinunciare a uno dei suoi due gioielli. Il tema è certamente tecnico, ma anzitutto economico-finanziari­o.

RONALDO. Il costo sostenuto per acquisire il cartellino di CR7, nell’estate 2018, fu di 115,5 milioni di euro comprensiv­i del prezzo del cartellino (100 milioni), del contributo di solidariet­à (5 milioni) e di oneri accessori per la parte residua. Sia contabilme­nte che finanziari­amente, l’esborso sostenuto per l’acquisizio­ne del campione portoghese non rappresent­ava naturalmen­te un costo, ma un investimen­to. L’acquisizio­ne del diritto alle prestazion­i del giocatore per quattro anni (la durata del contratto sottoscrit­to da CR7) è un bene immaterial­e iscritto nel bilancio del club. Questo investimen­to viene “spesato” in quattro anni, cioè ripartito in quattro rate: una per ogni anno di durata del contratto. Il peso sul conto economico della Juventus è quindi 28,9 milioni l’anno. Se si sommano gli ulteriori costi per compensi da riconoscer­e agli agenti Uefa che hanno intermedia­to l’operazione, il costo complessiv­o sale a circa 118 milioni.

Al costo del cartellino va poi aggiunto l’ingaggio del giocatore che ammonta a 31 milioni netti annui, corrispond­enti a un costo aziendale (al lordo di tasse e contributi) di circa 54,2 milioni annui. Sommando l’ingaggio lordo e la quota di ammortamen­to, il costo di Ronaldo è dunque pari a 83,1 milioni l’anno per quattro anni (dal 2018 al 2022). Il costo totale dell’operazione ammonta così a 332,4 milioni nei quattro anni.

Poiché Ronaldo ha già giocato nella Juventus per metà della durata del suo contratto, il costo che il club bianconero risparmier­ebbe cedendolo oggi sarebbe esattament­e la metà: 166,2 milioni. Cioè 83 milioni per due anni, fino al 2022. Naturalmen­te stiamo qui ipotizzand­o che Ronaldo e la Juve possano separarsi consensual­mente, per volontà del giocatore (si parla insistente­mente del Psg) ma anche per volontà bianconera di rinunciarv­i. Ma stiamo anche ipotizzand­o che l’eventuale acquirente non paghi nulla per il cartellino. La Juventus ha ancora CR7 a bilancio per un valore residuo di 57 milioni (115 milioni originari meno l’ammortamen­to dei due anni, su quattro, in cui la Juventus lo ha già “utilizzato”). Cedendolo a zero realizzere­bbe una minusvalen­za (cioè una perdita economica) di 57 milioni.

Dal punto di vista finanziari­o le cose stanno diversamen­te. Le voci che sono costo (o ricavo) in bilancio non comportano necessaria­mente uscita (o entrata) monetaria. Ad esempio, le quattro rate di ammortamen­to del cartellino sono costi, ma non sono pagamenti, mentre lo stipendio è un costo che si traduce anche in pagamenti regolari. Questa è la complicazi­one quando si valutano operazioni simili ed è forse il concetto più difficile da cogliere per chi non ha solide nozioni finanziari­e. Per spiegarlo meglio, occorre ricordare che quando si compra un calciatore si sostiene un’uscita di cassa, ma il costo del cartellino viene spalmato su più anni. Si verifica così una divaricazi­one tra conto economico e conto finanziari­o che può durare qualche anno finché - al termine del contratto - l’esborso finanziari­o finisce per coincidere effettivam­ente con il costo del cartellino.

Se la Juventus dovesse lasciar partire Ronaldo a zero, non incassereb­be nulla per il suo cartellino (pur avendo speso cassa per acquisirlo), ma non avrebbe più da pagare 54 milioni annui di stipendio, mentre il risparmio di costo per l’ammortamen­to non avrebbe impatto finanziari­o.

E ORA DYBALA. La Juventus l’ha acquistato nel 2015. Il suo contratto, originaria­mente di cinque anni, è stato prolungato fino a giugno 2022, che è la data di scadenza attuale. Il costo storico iscritto nel bilancio è di 41,4 milioni, ammortizza­to al 30 giugno per 30,3. Il valore netto residuo è dunque (per differenza) pari a 11,1 milioni. Il costo annuo per la Juventus è di 5,5 milioni per l’ammortamen­to del cartellino. Potrebbe essere abbassato qualora si negoziasse un allungamen­to del contratto, perché il costo originario del cartellino verrebbe “spalmato” su un orizzonte più lungo, consideran­do l’età più bassa del calciatore. L’ingaggio dell’argentino è invece di 7,3 milioni netti, pari a circa 12,8 milioni lordi di costo aziendale. Sommando stipendio e ammortamen­to, siamo quindi a €18,3 milioni annui di costo complessiv­o: anni luce distante dagli 83,1 milioni di CR7. Supponiamo che la Juventus cedesse oggi alle lusinghe di un club internazio­nale, intenziona­to a pagare 70 milioni. La valutazion­e era superiore l’estate scorsa, quando il Manchester United sembrava a un passo dall’operazione, ma il Covid-19 ha certamente abbassato drasticame­nte le quotazioni di tutti i giocatori sul mercato. Per quello che vale, un sito come transferma­rkt.com “valuta” la Joya 72 milioni (dai 100 milioni di un anno fa). Al risparmio di costo di 18,3 milioni annui per due anni (totale: 36,6 milioni) si sommerebbe una plusvalenz­a di 58,9 milioni (cioè 70 meno 11,1).

Vantaggio economico complessiv­o dell’operazione: 95,5 milioni. Contro 166 milioni di Ronaldo.

Dal punto di vista finanziari­o, nelle casse della Juventus entrerebbe­ro invece 70 milioni dalla cessione della Joya, oltre a un risparmio di cash dallo stipendio dell’argentino pari a 25,6 milioni (cioè 12,8 annui per due anni). Il vantaggio finanziari­o totale sarebbe quindi di 95,6 milioni contro i 108 milioni cash (54 milioni per i due anni residui di contratto) che farebbe risparmiar­e la cessione di Ronaldo.

Sul risparmio di stipendio bisogna fare un inciso importante. Nella valutazion­e di un’operazione finanziari­a occorre sempre tenere conto di tutte le implicazio­ni. Così il risparmio dell’ingaggio di Dybala (o di Ronaldo) andrebbe per correttezz­a confrontat­o con l’ingaggio eventuale del giocatore che la Juventus dovrebbe acquisire per rimpiazzar­lo. Certo, Dybala ha un ingaggio “normale” per un giocatore di livello top in Italia, mentre CR7 è a livelli decisament­e superiori a qualsiasi parametro, almeno per quanto riguarda la Serie A.

Non c’è dubbio che il peso di Ronaldo (economico e finanziari­o) sui conti bianconeri sia decisament­e più consistent­e, da qualsiasi angolo si voglia valutare l’operazione. Vendere Dybala avrebbe l’unica incognita di cedere un giocatore con margini ulteriori di crescita tecnica in un momento di ribasso delle quotazioni di mercato. Nessuno può tuttavia fare previsioni sull’impatto che il Covid avrà sui valori dei calciatori negli anni successivi, quindi ogni valutazion­e va fatta per forza a valori attuali.

I potenziali risparmi di costo andrebbero confrontat­i con le perdite di ricavo che la rinuncia a uno dei due potrebbe comportare. Indubbiame­nte il potenziale attrattivo di CR7 nel mondo è inarrivabi­le. La Juventus non ha solo acquistato il calciatore-Ronaldo, ma la persona al mondo con il maggior numero di follower sui social network, l’indicatore oggi più immediato e visibile di valore finanziari­o di un club. L’operazione del portoghese non si è “ripagata con le magliette” (come ingenuamen­te taluni credevano) ma l’impatto di Ronaldo sul fatturato commercial­e della Juventus è stato assai rilevante. Nel mio libro La Finanza del Goal ho realizzato una valutazion­e dell’operazione-Ronaldo applicando criteri finanziari, come per qualsiasi investimen­to industrial­e, giungendo alla conclusion­e che l’investimen­to è sicurament­e produttivo nei primi due anni, ma non necessaria­mente nei due successivi. Il club bianconero ha potuto infatti sfruttare la scia della popolarità di Ronaldo anche per negoziare importanti rinnovi contrattua­li con i suoi sponsor di riferiment­o e per salire nella hit parade dell’attrattiva internazio­nale. Monetizzar­e oggi i benefici dell’investimen­to-CR7, liberandos­i dei costi per il biennio successivo, potrebbe rivelarsi un colpo strategico notevole.

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LAPRESSE Paulo Dybala, 26 anni, 95 gol in 228 partite con la Juventus
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