BOLOGNA UN PROFILO MONDIALE
Sedici Paesi rappresentati dai ventitré stranieri presenti nella rosa rossoblù
Un ventaglio che si può ampliare ancora: si tratta per uno scozzese (Hickey) e un ucraino (Supryaga)
Universo Bologna. A oggi i calciatori stranieri che vestono la maglia rossoblù sono 23, in rappresentanza addirittura di 16 Paesi, e il bello è che i confini potrebbero (anzi, dovrebbero) ancora di più allargarsi. Almeno questa è la grande speranza che settimana dopo settimana ha trovato spazio nei pensieri sia di Walter Sabatini che di Riccardo Bigon. Che stanno lavorando duramente per traghettare a Casteldebole due prospetti molto interessanti. Duramente sì, perché la concorrenza su entrambi è notevole e al tempo stesso anche importante. Il primo si chiama Vladyslav Supryaga, classe 2000, attaccante centrale della Dinamo Kiev, 14 gol nella stagione passata nel Dnipro-1, e campione del mondo Under 20 nel 2019, 2 gol in finale contro la Corea del Sud, battuta 3-1 dall’Ucraina. A questo ragazzo che nel suo Paese definiscono un piccolo Sheva è interessata anche l’Atalanta. Il secondo è Aaron Hickey, scozzese, classe 2002, esterno sinistro dell’Heart of Midlothian, che ha già visitato il centro tecnico di Casteldebole (oltre a quello del Bayern Monaco e a quello dell’Aston Villa a Birmingham) e che attualmente piace anche a Celtic e Tottenham. Che Sabatini e Bigon abbiano davanti un compito complicato è sicuro, ma tutti e due sono fortemente determinati nel tentativo di trovare la quadratura del cerchio. Nel caso in cui facessero bingo, ecco che a quel punto i Paesi rappresentati diventerebbero 18. Ora come ora si intende, perché è chiaro che il mercato sia in entrata che in uscita potrebbe cambiare con il tempo ulteriormente gli scenari.
ITALIANI NATI IN GERMANIA. In una squadra dove gli italiani almeno in questo momento sono 7, ma attenzione, Arturo Calabresi è appena rientrato dal prestito all’Amiens retrocesso in Ligue 2, va sottolineato come Roberto Soriano e Nicola Sansone siano nati entrambi in Germania, anche se tutti e due si sentono italianissimi dalla punta dei capelli ai piedi. Gli altri sono Andrea Poli, Mattia Bani, Riccardo Orsolini e il giovane difensore Gabriele Corbo. Le due colonie straniere più rappresentate sono a pari merito con tre giocatori quella argentina (Nicolas Dominguez, Rodrigo Palacio e Nehuen Paz, appena rientrato dal prestito al Lecce) e quella olandese con Jerdy Schouten, Mitchell Dijks e Stefano Denswil. Poi, ci sono due brasiliani (Angelo Da Costa e Danilo Larangeira), due senegalesi (Ibrahima Mbaye e il giovane portiere Mouhamadou Sarr) e i due attaccanti del Gambia Musa Barrow e Musa Juwara. Tra gli altri calciatori stranieri ci sono anche un canadese, il portiere Sebastian Breza, e un islandese che tanto piace a Sinisa Mihajlovic, che dopo il Covid e il successivo lockdown gli ha ritagliato spazi con grande continuità. Stiamo parlando de giovanissimo centrocampista
Andri Fannar Baldursson, classe 2002. Il quale tuttavia era finito nei pensieri di Sinisa già prima della pandemia, essendo stato impiegato al Dall’Ara contro l’Udinese. Infine va ricordato che per fine prestito è rientrato dalla Cremonese un altro giovane centrocampista, classe ‘99, Dogo Michael Kingsley, attualmente nazionale Under 20 della Nigeria.
E UN SERBO CITTADINO DI BOLOGNA. No, non ci siamo dimenticati che il proprietario del Bologna è Joey Saputo, canadese, anche se con origini italiane. E in questo universo colorato di rosso e di blu ecco che un altro straniero ha conquistato il popolo di Bologna, nonostante che Sinisa Mihajlovic per la gente non sia più un uomo nato in Serbia ma sia diventato da un anno a questa parte addirittura un “bolognese”. Non a caso anche il Consiglio comunale di Bologna lo ha onorato dandogli la cittadinanza.