Il ds è Carli, primo compito legare D’Aversa al Parma
SI LIBERERÀ A BREVE DAL CAGLIARI E POI SI TUFFERÀ NEL LAVORO PER IL CLUB CROCIATO
Sarà dunque, a meno di imprevedibili ribaltoni, Marcello Carli il nuovo direttore sportivo del Parma. L’ex diesse di Empoli e Cagliari l’ha spuntata in una rosa che comprendeva Baccin, braccio destro di Ausilio all’Inter, Cherubini, vice di Paratici alla Juve, e Marchetti, deus ex machina del Cittadella. Non c’è ancora stato l’annuncio ufficiale del club perché in queste ore Carli starebbe trattando la rescissione del contratto (scadenza 2021) che ancora lo lega al Cagliari. La società isolana lo ha però sollevato dall’incarico lo scorso 3 agosto, dopo l’esonero di Zenga.
Carli si rimetterebbe subito al lavoro come d’altra parte aveva fatto il suo predecessore Daniele Faggiano che nell’autunno del 2016 era approdato al Parma, allora in Serie C, poche settimane dopo aver lasciato il Palermo di Zamparini in A. E di lavoro, per Carli, ce ne sarà tanto, anche se ad aiutarlo operativamente troverà un altro toscano come lui, lo storico capitano crociato Alessandro Lucarelli che da club manager dovrebbe diventare responsabile dell’area tecnica. Lucarelli, lui pure dotato di diploma da diesse, sarà certamente prezioso per la sua conoscenza sia del mondo del calcio che della realtà parmigiana. Il Parma com’è noto è al centro di una trattativa tra i sette soci di Nuovo Inizio, che l’hanno rifondato nel 2015 e riportato in serie A nel giro di tre anni, e la famiglia qatariota Al Mana. Questa quindi per il club è una fase di transizione che, com’è naturale fin quando non arriveranno le firme, viene gestita in piena autonomia dai patron parmigiani.
SUBITO D’AVERSA. Il primo passo per il nuovo diesse sarà la riconferma di Roberto D’Aversa. Il tecnico peraltro vanta altri due anni di contratto ma dovrà accettare un cambiamento di linea: il Parma infatti in attesa degli arabi ha deciso di ridimensionare i costi, a partire dal monte ingaggi, e di puntare più sui giovani. Certo, se tutti i giovani di chiamassero
Kulusevski, le ambizioni sarebbero quanto meno intatte, ma purtroppo non funziona così e allora ci saranno da fare dei ragionamenti. Si spera che il nocchiero delle ultime quattro straordinarie stagioni accetti la nuova sfida che sarebbe poi quella di diventare un po’ come un Gasperini del Parma, capace di far maturare talenti secondo un gioco dall’identità precisa.
La prima cessione illustre sarà quella di Gervinho, che piace al Benevento e a qualche club estero. Poi si faranno possibili plusvalenze con Sepe (Torino?), Barillà (Monza), Colombi e Dermaku (Salernitana?). Da discutere con la Samp il riscatto di Caprari, che nelle ultime gare ha ben impressionato ma per il quale Ferrero dovrà fare un corposo sconto.
Caccia a nuovi talenti per imitare il modello Atalanta: Lucarelli sarà al suo fianco