Corriere dello Sport

BABY PILATO SI PRENDE IL MONDO

A Roma un’altra grande giornata per gli azzurri E oggi chiusura con i 200 di Federica Pellegrini 50 rana da record italiano assoluto e mondiale juniores: «Vorrei una vasca da 50 metri per la mia Taranto». Il suo allenatore «Sì, va forte. Dovrei frenarla?

- Di Paolo de Laurentiis

Alla fine stravince la filosofia di Vito D’Onghia, allenatore giovane e saggio: «Ma io che devo fare? Da anni mi dicono che Benedetta va troppo forte per l’età che ha. Devo frenarla per dare retta alle statistich­e? Lo sappiamo tutti che ha una marcia in più, io posso solo accompagna­rla nel suo processo di crescita. Che fretta abbiamo? Oggi ha 15 anni, a Parigi 2024 ne avrà 19, a Los Angeles 2028 solo 23... Ma di che dobbiamo parlare? Che se non va a Tokyo è un fallimento? Carraro e Castiglion­i

(che l’altroieri l’hanno battuta nella distanza doppia, ndr) sono le prime due in Europa, se ci vanno loro vuol dire che se lo meritano». Applausi.

Nel frattempo Benedetta Pilato da Taranto, classe 2005, impara in fretta: vicecampio­ne del mondo dei 50 rana un anno fa, ieri ha ritoccato il suo record italiano della distanza che è anche il nuovo record mondiale juniores, tolto a Ruta Meilutyte, oro olimpico nei 100 rana nel 2012: «Era un obiettivo e sono contenta, toglierlo a Ruta fa impression­e. Sto cercando sempre di divertirmi ma è vero che negli ultimi mesi sono cambiata».

Si chiama esperienza, in vasca e fuori: «Stare nel gruppo azzurro è importante, loro conoscono meglio di me certe situazione. Io tra Mondiale ed Europeo ho cercato di guardare, imparare da loro, ascoltare».

Andare veloce invece le viene naturale: «Un record è sempre un record ma sono anche contenta per la mia crescita nei 100 rana, distanza olimpica. Spero però che da qui al 2024 entri nel programma anche la gara più corta».

Ora un po’ di riposo: «In teoria dovremmo ripartire il 24 agosto con gli allenament­i, magari dopo questo record ritardiamo di una settimana...».

Sorride molto, così come il suo allenatore. La chiave sembra davvero quella di non prendersi troppo sul serio: «Non fa doppi allenament­i - spiega D’Onghia - è qui perché va bene a scuola: su questo i genitori non ammettono deroghe».

La prossima vittoria sarebbe una vasca da 50 metri a Taranto: «Chissà - dice Benedetta - magari i miei risultati possono dare una mano. Due volte a settimana devo spostarmi per nuotare in vasca lunga, all’inizio di luglio sono venuta anche a Roma. E penso che la prossima stagione non sarà diversa da questa, almeno dal punto di vista logistico».

Anche perché la scuola incombe: «Sì, terzo anno di liceo scientific­o, scienze applicate». Intanto questo è un bel modo di chiudere la stagione: «Vito era esaltatiss­imo, gli ho chiesto io come stava... Ma è stato un anno difficile e ci meritiamo questi risultati tutti e due».

GLI ALTRI GIOVANI. Non c’è stato solo il Pilato Day nella seconda giornata del Settecolli. Altri due giovanotti hanno sfiorato il record italiano: Federico Burdisso nei 200 farfalla, Thomas Ceccon (fresco di maturità: promosso con un onesto 75) nei 100 dorso. «Il record era lì, se avessimo avuto il supporto per la partenza (non utilizzato per evitare assembrame­nti a bordo vasca, ndr) probabilme­nte l’avrei fatto».

Non è giovanissi­mo, solo giovane: ma anche Alessandro Miressi è arrivato a tanto così dal record italiano, questa volta nei 100 stile libero: 48”12 è un bell’andare, soprattutt­o così alla ripresa. Segnali di un movimento in grande salute, al di là delle difficoltà oggettive.

Giornata ordinaria invece per Federica Pellegrini che vince i 100 («Mi sono divertita di più nei 50, vediamo ora i 200») e vacanze anticipate per Simona Quadarella che ha rinunciato agli 800 di ieri sera vinti ancora da Martina Caramignol­i.

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