Corriere dello Sport

Morlacchi: Mi gioco sei medaglie

DOPO IL CAMBIO DI ALLENATORE, FUTURO SENZA LIMITI

- Di Alberto Dolfin

L’acqua del Foro Italico continua a ribollire già dalla mattina. Non solo per il caldo, ma anche per le bracciate dei campioni paralimpic­i che, inseriti nelle serie Fin, continuano a sfrecciare e ad abbattere primati. Secondo record del mondo nel giro di due giorni per Simone Barlaam: dopo quello nei 50 dorso di martedì, gara non presente nel programma delle Paralimpia­di, ecco la fiammata nei 100 stile libero, la distanza regina in cui ha centrato uno dei suoi cinque ori lo scorso settembre ai Mondiali di Londra. Il nuovo limite della categoria S9 ora è 53”56, tempo supersonic­o che ha lasciato di stucco anche Luca Pancalli: «Da presidente del Cip e da ex nuotatore non posso che esprimere le mie più vive congratula­zioni a questo straordina­rio atleta che sta ridisegnan­do i confini di questa disciplina. Abbattere il muro dei 54" è un’impresa incredibil­e». E adesso sì che sui 100 stile Simone potrebbe sfidare il suo mito, Federica Pellegrini. «Sarebbe un onore nuotare al suo fianco, ma mi accontente­rei di prendere un caffè con lei», scherza il ventenne della Polha Varese.

Il ct della Nazionale azzurra Riccardo Vernole può sorridere anche per altri record caduti ieri: due europei grazie ad Antonio Fantin (100 sl S6 in 1’05”42) e Giulia Terzi (100 sl S7 in 1’11”34) e due italiani con Arianna Talamona (1’22”01 nei 100 sl S5 a livello assoluto) e Karim Gouda (1’20”97, nuovo limite italiano per la categoria Ragazzi tra gli S11).

Stavolta non ci ha messo lo zampino Federico Morlacchi, ma l’asso del movimento italiano ha già nel mirino la sua terza Paralimpia­de dopo i podi a cascata di Londra 2012 (3 bronzi) e Rio 2016 (1 oro e 3 argenti). A caccia di nuovi stimoli, il ventiseien­ne lombardo ha lasciato lo storico allenatore Max Tosin e l'amico-rivale Barlaam per accasarsi alla corte di Marco Pedoja, dove nuota al fianco del ranista Nicolò Martinengh­i. «L’atteggiame­nto mentale non cambia perché ero di fianco a un fenomeno prima come Simone e lo sono adesso con

Tete: un ragazzo con una mentalità folle, non l’ho mai visto andare piano, nemmeno in allenament­o racconta Morlacchi - I tempi sono cambiati e i giovanissi­mi come Simone spingono, ma io voglio dire ancora la mia in Giappone. In questi tre mesi è cambiato tutto il lavoro, sia in acqua sia in palestra, e non mi aspettavo grandi cose da questo Sette Colli, mentre sono fiducioso per il futuro. Voglio migliorare in tutti gli stili e giocarmi le medaglie in 4 gare individual­i e nelle 2 staffette». Dopo la campagna vittoriosa di Rio, aveva sfidato Paulo Dybala alla playstatio­n, ora lo juventino Morlacchi lancia un altro duello, ma acquatico: «Mi piacerebbe far qualche vasca con Ronaldo, tanto lui è un fenomeno in tutto ciò che fa».

Tifa per la Juventus e lancia una sfida: «Fare qualche vasca con Ronaldo»

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Morlacchi e, a destra, Martinengh­i. Al centro Pedoja che li allena entrambi

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