«Pirlo già leader da giovanissimo Ok la scelta Juve»
piva che aveva qualcosa di speciale: carezzava il pallone e non aveva paura a farselo dare nonostante fosse il più piccolo di tutti. Ci siamo ritrovati all’Inter, per due mesi (dal gennaio al marzo 1999), e tra noi il rapporto è resistito al passare del tempo».
Si aspettava che la Juventus puntasse su un allenatore senza esperienza dopo Conte, Allegri e Sarri?
«Lo hanno fatto anche il Barcellona con Guardiola e il Real Madrid con Zidane. E mi sembra che abbiano ottenuto grandi risultati. Perché non doveva farlo la Juve?».
Pirlo, però, è proprio a zero come esperienza in panchina, mentre Pep e Zizou...
«Mi ascolti: Pirlo ha tutto per diventare un grande tecnico perché lui in campo già vedeva il gioco come nessun altro. E’ stato un grande calciatore ed è una persona seria, uno che tutti rispettano. Dopo aver vinto da giocatore, ora vincerà da allenatore».
Quella di Agnelli, dunque, non è una scommessa?
«Sì, è una scommessa... vincente. Andrea meritava questa possibilità e averla alla Juventus è importante: potrà contare su una società fortissima che lo aiuterà e su un ambiente che conosce benissimo».
Chiudiamo con i pronostici: chi alzerà l’Europa League?
«Lo Shakhtar. Dopo la Coppa Uefa che abbiamo vinto noi nel 2009, è tempo per un altro trionfo».
E la Champions?
«Il cuore diceva l’Atletico perché è allenato da un altro dei miei ragazzi, quel Diego Simeone che ho avuto sia al Pisa sia all’Inter. Il Cholo è un grande tecnico, uno che dà tanto alla sua squadra. Ora penso che il Bayern e il City sono forti e che il Barcellona con Messi parte sempre in vantaggio».
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