Corriere dello Sport

Da 7 a 90, la scalata del K2 ADL non farà sconti al City

Per il club la quotazione di Kalidou sempre in rialzo, anche nel post-Covid

- Di Antonio Giordano

Novanta milioni di euro, uno sull’altro, senza sconti, né concession­i: perché il calcio va oltre una partita storta o un’annata balorda e porta con sé tutto quello che è accaduto pure in epoca non sospetta. Novanta milioni di euro, prendere o lasciare Koulibaly dov’è, nella “sua” Napoli che certo non gli sta stretta (anzi) e con un contratto (scadenza 2023) da sei milioni netti che sono sufficient­i per resistere alle tentazioni, standosene accomodato in una poltroncin­a sul terrazzo di casa sua, dalle parti di Posillipo. E’ una prova di forza, e si può fare, che va avanti e procede lentamente, tra le divagazion­i che il Manchester City si gode in Champions League e quelle che il Manchester United “vive” in Europa League: poi verrà il momento della trattativa vera e propria e a quel punto, ognuno scatenerà la propria fantasia.

IN VANTAGGIO. I settanta milioni (bonus compresi) che Fali Ramadani, il manager di Koulibaly, ha virtulamen­te poggiato su uno dei tavoli di Villa Bismarck, il sei agosto, a Capri, restano come base di ripartenza e a futura memoria: De Laurentiis non cede, non vacilla e non intende incassare (molto) meno di quanto ha deciso. La sua quotazione è diversa rispetto a chiunque altro, non comprende qualche umanissimo strafalcio­ne dell’ottavo con il Barcellona, ma sette anni di evoluzione.

GABRIEL PRONTO. Il Napoli poi s’è prenotato il futuro e lo ha fatto da un bel po’, dal momento in cui ha acquistato dal Lille Victor Osimhen: stretta di mano tra De Laurentiis e Lopez, i presidenti, venticinqu­e milioni pattuiti per luglio 2014 gen 2015 lug 2015

Gabriel, l’unico che veramente rassicuri Gattuso, e la promessa di rivedersi non appena sarà venduto il K2. Che, si può immaginare, non si sposta facilmente. L’Everton ci sta provando ripetutame­nte, ha chiesto sotto voce al Lilla di Gabriel, poi s’è rassegnato, avendo capito che dinnanzi ad una parola, non sono concessi dietro-front, e si è defilato, rispettand­o i francesi e anche il Napoli e rimanendo sveglio solo per eventuali clamorosi colpi di scena. Ma il Napoli sembra sufficient­emente tranquillo, sa che non c’è fretta e che esiste la possibilit­à di attendere, evitando di gen 2016 lug 2016 gen 2017 lug 2017 farsi travolgere dall’ansia e consapevol­e che anche Gabriel voglia vivere questa esperienza in Italia.

LA STORIA. I sette milioni che De Laurentiis investì, nel giugno del 2014, sono cresciuti e si sono moltiplica­ti e l’esplosione di Koulibaly è la vera plusvagen 2018 lug 2018 gen 2019 lenza tecnica per un Napoli che nel 2015, si stava per separare da quel talento per il quale il Southampto­n aveva presentato un’offerta da quindici milioni di euro: la riflession­e, in quell’estate di transizion­e - da Benitez a Sarri - durò un attimo, poi Adl chiuse la porta e lasciò che tutto restasse invariato.

LE STERLINE. Ma il Napoli ha detto no già al Manchester United una volta, lo ha fatto nell’agosto del 2018, dinnanzi ad una proposta seriamente indecente, da centotto milioni di sterline, rifiutata senza indugi e proprio mentre lug 2019 gen 2020 ago 2020 Koulibaly firmava il rinnovo a Dublino. E poi, stagione scorsa, nuovo “discreto” assalto, stavolta fermandosi a cento milioni: niente da fare.

IL DERBY. Si ripartirà tra un po’, è tutto scritto, per questo derby a distanza ravvicinat­issima tra United e City, che De Laurentiis arbitrerà con rigore assoluto verso il bilancio del Napoli: «Prima o poi saremo costretti a venderlo». E non certo a «svenderlo»: la scalata dovrà trascinare sino ai novanta milioni di euro, perché issarsi sino al K2 costa.

Partito Koulibaly si potrà riaprire l’affare con il Lilla per arrivare a Gabriel

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La quotazione di Koulibaly secondo Transferma­rkt.it
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