SUPRYAGA PRIGIONIERO DELLA DINAMO
A Kiev ruota tutto attorno al gioiellino: il presidente Surkis intende fare cassa Il tecnico Lucescu ha chiesto di non lasciarlo andare via ma il Bologna insiste e ci crede
Prigioniero della Dinamo Kiev. Ma potremmo anche dire di... Mircea Lucescu. Che per il momento, almeno per due motivi, ha chiesto al suo presidente Ihor Surkis di trattenere Vladyslav Supryaga. Ora, sarebbe sbagliato affermare che Mircea vuole che questo talentino d’Ucraina, classe 2000, rimanga alla Dinamo ancora per una stagione, no, non è così, il punto è che il santone romeno sta vivendo a Kiev una realtà molto complicata, se non addirittura avvelenata, essendo stato l’allenatore che ha consentito ai rivali storici dello Shakhtar Donetsk di diventare una squadra molto importante in Europa, da qui il suo timore che alla fine della fiera possa pagare dazio agli occhi dei tifosi della Dinamo anche per la cessione di Supryaga. E questo è un rischio che Mircea non vuole assolutamente correre, già alle prese com’è con contestazioni e striscioni contro, solo per il fatto di aver accettato la proposta di Surkis che lo ha pregato di rilanciare la Dinamo. «Devono solo permettermi di fare il mio lavoro, che sarà tanto e duro, ma per me stare su un campo a insegnare calcio è sempre stato prima di tutto un grande divertimento, e continua a esserlo anche ora nonostante abbia 75 anni». Nel caso in cui Mircea dovesse continuare ad abitare in un ambiente incandescente potrebbe anche entrare nell’ordine di idee di togliere le tende da Kiev, ecco perché a oggi sta attento anche alla punteggiatura, non volendo correre il pericolo (appunto) di alimentare vecchi e nuovi fuochi.
SUPRYAGA, IL RETROSCENA. Ecco il retroscena che attualmente sta rendendo difficile la trattativa tra il Bologna e la Dinamo Kiev di Surkis per Supryaga. E ciò va al di là dell’aspetto economico e della (tanta) concorrenza che c’è attorno a questo giovane attaccante che nel giro di poco tempo potrebbe trovare spazio anche nella nazionale dei grandi, il cui cittì è Andrij Shevchenko. Mircea vuole che il suo presidente gli metta a disposizione un paio di attaccanti prima di lasciar partire il talentino, avendo gli uomini contati in quel reparto. Se uno conosce Lucescu sa che non è andato alla Dinamo per fare la comparsa, certo, lo stesso santone romeno si rende conto che gli servirà un po’ di tempo per costruire una squadra vera, ma per essere competitivo prima possibile nei confronti dello Shakhtar ha bisogno di uomini già pronti, da qui la sua richiesta forte e motivata a Surkis di migliorare la Dinamo. In poche parole il discorso è questo: Mircea capisce la volontà di fare cassa del presidente con Supryaga e figuratevi se si oppone nonostante che abbia una grande stima nei confronti del ragazzo, poi in fondo anche a Donestk tutti gli anni gli vendevano un paio di calciatori, tra l’altro proprio quelli più importanti, ma quanto meno pretende lo sbarco a Kiev di rinforzi. Uno perché la Dinamo ne ha un’esigenza assoluta, due perché di fronte a una partenza sbagliata Lucescu sa che finirebbe ancora di più nell’occhio del ciclone. E a quel punto non solo dei tifosi, ma forse anche dello stesso Surkis.
TANTA PAZIENZA, NON SOLO SOLDI. Certo, ora come ora tra la Dinamo e il Bologna resta da trovare anche l’intesa dal punto di vista economico, ma dopo aver detto che almeno a oggi l’offerta di Walter Sabatini e di Riccardo Bigon è la più concreta e che fin qua nessuno è stato più determinato dei responsabili dell’area tecnica rossoblù, aggiungiamo che il primo nodo da sciogliere è proprio quello riguardante la realtà della Dinamo sia come squadra che (soprattutto ) come ambiente. Come dire: chi vorrà Supryaga dovrà armarsi anche di dosi massicce di pazienza, non solo di milioni di euro, perché prima di darlo via Surkis sarà chiamato ad accontentare Mircea, che con il tempo vuol far diventare la Dinamo più forte dello Shakhtar.