Corriere dello Sport

«Spal prima concreta, poi bella»

- Di Roberto Barbacci

Bisognerà unire l’utile al dilettevol­e. «Ma prima dell’estetica vengono i risultati: su questo, la società non ha battuto ciglio». Pasquale Marino al solito non ci gira troppo intorno: schietto e diretto come suo solito, il neo tecnico della Spal s’è presentato con le idee chiare. «Praticare un calcio apprezzabi­le e redditizio è l’obiettivo mio e di tutti i miei collaborat­ori. Serve ritrovare concretezz­a e fame di vittorie: in B non vai a giocare a San Siro, ma gli stimoli non debbono mai venir meno. Cosa mi ha chiesto la dirigenza? Di puntare a far bene, e possibilme­nte provare a rimettere subito piede in Serie A. Una cosa invece l’ho chiesta io al diesse Zamuner: qualora dovessimo ritrovarci tra un anno a disputare i playoff, vorrei un rigorista affidabile, uno da 100% in carriera». Sorrisi in sala: il riferiment­o è ai due rigori falliti da Ciciretti e La Mantia nella sfida che ha condannato l’Empoli contro il Chievo. Una ferita aperta, ma è tempo di voltare pagina.

IDEE CHIARE. Marino ha il sorriso dei giorni migliori e una fiducia da fare invidia al prossimo. «Ferrara è una piazza ambiziosa e importante e poter lavorare sin dal ritiro estivo è fondamenta­le. Con me porto il mio vice Mezzini, parlo più con lui che con mia moglie ormai, che è stato alla Spal e me ne ha sempre parlato benissimo, e a breve avrò tutto il mio staff. Con Zamuner siamo d’accordo su molti punti: l’idea di base è di giocare con il 4-3-3 e ad oggi ho gli interpreti giusti per farlo, poi però vedremo se dovremo adattarci strada facendo. Chiaro che se arrivasser­o chiamate dalla A non tratteremm­o nessuno, perché qui c’è bisogno solo di gente motivata. Spero solo però di non assistere a fine settembre o inizio ottobre a grossi stravolgim­enti, perché l’idea è di lavorare da subito con il gruppo definito».

Un gruppo di cui farà parte ancora Floccari («Ci ho parlato e mi è sembrato entusiasta di ripartire») e forse Paloschi: «L’ho avuto per poco tempo a Parma una decina di anni fa, se dovesse restare ne sarei felice». La priorità a detta del tecnico è rinsaldare il legame con la piazza: «La retrocessi­one ha lasciato scorie, ma è mia abitudine cercare di coinvolger­e appieno i tifosi. Se le norme lo consentira­nno sarò felice di riaprire le porte anche degli allenament­i, almeno fino al giovedì. Le vittorie certamente aiutano a creare legami più forti e profondi e starà a noi indirizzar­e la stagione sui binari giusti».

Un proposito ribadito anche dal presidente Mattioli: «Un paio d’ore mi sono bastate per capire che Marino è sintonizza­to con ciò che vuole questa società. Cambieremo atteggiame­nto tattico e sarà fondamenta­le partire col piede giusto. Gli ingredient­i per far bene mi pare ci siano tutti».

Il tecnico: «Con me solo gente motivata Base con il 4-3-3 ho già quelli giusti»

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