Antonelli: Alleno una Ferrari ho solo lucidato i cerchioni...
«Ho pianto, lo ammetto. Greg cercava qualcosa di diverso e io sto cercando di offrirglielo. Parliamo molto, se ne sta accorgendo anche mia moglie»
Ok, di questi tempi il paragone è un po’ infelice però come si fa a discutere il fascino della Ferrari... «Greg è un fenomeno - dice Fabrizio Antonelli, 39 anni, da pochi mesi tecnico del nuovo primatista europeo dei 1.500 - e una Ferrari e io sto solo lucidando un po’ i cerchioni...».
Malgrado l’emozione («Lo ammetto, ho pianto durante la gara quando ho capito quello che stava succedendo»), non sbaglia una risposta. Giovane, sveglio e bravo: «Se Morini, che lo ha allenato per anni, non avesse costruito un atleta da 14’34” in grado di vincere le Olimpiadi, avremmo lavorato per qualcosa di diverso. Penso solo che Greg cercasse qualcosa di diverso, anche come ambiente al di là dei discorsi tecnici».
Le cose funzionano, come l’intesa: «Andiamo d’accordo, molto. Forse pure troppo a sentire mia moglie. Stiamo sempre al telefono, condividiamo molte cose».
I record nascono per ispirazione e motivazione: «Di motivazione Paltrinieri ne ha da vendere, molta più di quella che vedete voi dall’esterno». L’ispirazione è arrivata in questi giorni: «Dopo l’800 - vinto sfiorando il suo record europeo, ndr - abbiamo cominciato a pensarci. Forse più io di lui. E’ uscita fuori questa cosa meravigliosa che se me lo fossi sognato sarei caduto dal letto».
Pronti, via. Record europeo e seconda prestazione mondiale di sempre: «Posso solo ringraziarlo per avermi regalato questa gioia e per come si sta allenando. Lui come Acerenza (ieri sceso a 14’49, ndr). Sono giovani all’anagrafe ma hanno grande esperienza e per questo devo ringraziarli: non è facile cambiare così e ripartire subito alla grande con tutto questo entusiasmo».
Ma c’è di più: «Ho il mio modo di lavorare ma non ci sono grandi segreti. La scuola è quella che conoscete: Butini (attuale direttore tencico della nazionale, ndr) , Morini che ha allenato Gregorio fino a poco fa. Io non sono caduto troppo lontano da quell’albero, ci ho messo un po’ di mio ottenendo qualche risultato».
La sintesi del “qualche” di Antonelli è l’argento olimpico di Rachele Bruni nella 10 chilometri: «Era una vetrina diversa, lo so. Ma non chiedetemi come sto vivendo questo momento perché ora non ci sto capendo molto. Non sono abituato».
Il percorso è solo all’inizio: «Ci spostiamo a Piombino per i campionati italiani in acque libere. Dal punto di vista tecnico e della preparazione, stiamo sperimentando alcune cose. Direi che in vasca è andata bene, vediamo se riusciamo a mantenere la condizione anche nei prossimi giorni. Ma sono sicuro che mare e piscina possano convivere benissimo. Certo, oggi ne sono ancora più convinto».
Paltrinieri atleta è...: «Straordinario, intelligente, in grado di prendere il meglio dalle gare appena fatte e riportarlo in quella successiva».
«Mare e piscina possono convivere Certo, da oggi ho nuove certezze»