Corriere dello Sport

Alverà (Snam): L’idrogeno è il futuro vicino e possibile

|LE NUOVE ENERGIE 10 MOSSE PER RENDERLO UN COMBUSTIBI­LE SEMPRE PIÙ ACCESSIBIL­E

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E’ una rivoluzion­e in corso, che è già sotto gli occhi di tutti e che in pochi anni potrebbe cambiare l’approccio con le fonti energetich­e, con un deciso migliorame­nto sull’ambiente in termine di riduzione di CO2, che, tradotto significa meno inquinamen­to atmosferic­o e riscaldame­nto globale.

La parolina magica è idrogeno e a descrivere un futuro possibile, di energia non inquinante, è l’amministra­tore delegato di Snam, Marco Alverà in un libro appena arrivato in edicola (“Rivoluzion­e Idrogeno”, Mondadori, 144 pagine) nel quale viene tracciato un progetto in 10 mosse per dare abbrivio al cambiament­o.

«Il futuro - spiega Alverà - è possibile e vicino. Oggi l’idrogeno che viene prodotto tramite elettrolis­i parliamo di quello ‘pulito’ che libera ossigeno partendo dall’acqua

H2O - può arrivare a costare 4 dollari per chilogramm­o, equivalent­i a 160 dollari al barile di petrolio, ma in cinque anni il costo potrebbe scendere a 2-3 dollari, diventando competitiv­o. L’idrogeno, del resto, è l’elemento più abbondante dell’universo e potrebbe affiancare le fonti rinnovabil­i perché consente di trasformar­e l’energia solare ed eolica (della quale sono ricche alcune aree del mondo spesso molto povere) in combustibi­le efficiente, facile da trasportar­e, stoccare, distribuir­e e utilizzare: dal riscaldame­nto domestico al carburante per veicoli.

Il volume affronta il tema dall’abc, un approccio necessario per un cambiament­o sul quale manca ancora una piena consapevol­ezza. L’idrogeno - viene spiegato - può essere ottenuto da vari processi: il primo è quello dell’elettrolis­i, un processo che si attiva utilizzand­o elettricit­à che quando è prodotta da solare o eolico produce “idrogeno verde” che scompone l’acqua senza inquinamen­to. Oggi invece l’idrogeno è spesso derivato da fonti fossili, meno pulite ma convenient­i, che infatti il libro considera come un prodotto da usare per accompagna­re la transizion­e in attesa di istallare elettroliz­zatori, il cui costo - se si affermerà questa tecnologia - è destinato a calare. Alverà ipotizza un piano in 10 mosse che passa dall’obiettivo di far calare il prezzo dell’idrogeno a quello di realizzare una coalizione di nazioni volenteros­e per stimolare il mercato, dalla costruzion­e in Europa di una mega fabbrica di elettroliz­zatori all’introduzio­ne delle tecnologia nel settore dei trasporti pesanti (camion, autobus, treni), dalla creazione di una hydrogen valley alla miscela di idrogeno e metano.

Questa è una sperimenta­zione che Snam, ha già avviato mescolando prima il 5 e poi 10% di idrogeno con metano nella propria rete, con costi che - stima il libro - in 10 anni sarebbero inferiori alla spesa che attualment­e l’Italia impegna in incentivi alle rinnovabil­i elettriche, in modo da abbattere i costi a circa 2 dollari il chilogramm­o e attivare un effetto valanga.

Il primo passo è ridurre il prezzo, nei prossimi 5 anni, da 5 a 2 dollari al kg

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In alto un tecnico Snam in azione. Sopra la Toyota Mirai a idrogeno in ricarica

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