Corriere dello Sport

Giocano gli stessi che hanno battuto il Bayer. Il tecnico vede il presidente ma il chiariment­o slitta ancora

Il tecnico è già nella storia dell’Inter: dopo Mourinho nessuno aveva conquistat­o una semifinale europea

- di Andrea Ramazzotti

Antonio Conte dopo José Mourinho. Già adesso è così perché nessuno dopo lo Special One nell’anno di grazia 200910, quello del triplete, è più riuscito a guidare l’Inter in una semifinale europea.

Antonio Conte dopo José Mourinho. Già adesso è così perché nessuno dopo lo Special One nell'anno di grazia 200910, quello del triplete, è più riuscito a guidare l'Inter in una semifinale europea. Figuratevi in una finale che stasera il tecnico di Lecce può conquistar­e contro lo Shakhtar. E' la notte di Conte, una notte da tutto o niente, da dentro o fuori, da finale o da... vacanze. Ieri a far capire ancora di più che il momento è decisivo è arrivato anche il presidente Zhang, vicino alla squadra dopo oltre 5 mesi senza contatti con lo spogliatoi­o. Il numero uno nerazzurro, con mascherina d'ordinanza, ha salutato al campo i calciatori uno a uno (si è intrattenu­to in particolar­e con capitan Handanovic), ma chiarament­e ha riservato al suo tecnico un "trattament­o" speciale: i due si visti nell'hotel in pieno centro a Dusseldorf e si sono abbracciat­i con trasporto. Non hanno parlato del futuro, perché quello è un argomento che sarà affrontato a bocce ferme, ovvero quando l'avventura in Europa League sarà conclusa (con o senza coppa), ma già essere tornati a vedersi ha accorciato quella distanza che l'allenatore di Lecce aveva rimarcato dopo la vittoria a Bergamo. Conte è sembrato assai contento della visita: negli anni alla Juventus era abituato ad avere il presidente Agnelli sempre al suo fianco e non a caso al Chelsea aveva avvertito la lontananza da Abramovich. Nei lunghi mesi del lockdown e dopo la ripresa della Serie A ha sofferto le stesse sensazioni non buone avute a Londra, ma ieri tutto sembrava alle spalle. Vedremo se questo ricongiung­imento sarà foriero di una pace definitiva, dopo il cessate il fuoco sancito dalla telefonata avvenuta 48 ore dopo lo sfogo del Gewiss Stadium. Qualcosa da sistemare di certo c'è. Indipenden­temente da come finirà l'avventura in Germania.

SOGNO SCUDETTO. Zhang è sbarcato a Dusseldorf alle 13, in ritardo di un'ora e mezzo a causa del maltempo a Malpensa, con un volo privato insieme agli ad Marotta e Antonello, al ds Ausilio, al vice Baccin, al direttore marketing Danovaro e al direttore della comunicazi­one Pedinotti. Il presidente, che si è sottoposto anche al tampone e in serata ha cenato con la squadra, vuole tenere Conte, non solo perché sa che i conti nerazzurri non possono reggere un esonero e i 5560 milioni da mettere nel bilancio 2020-21. Sente che con lui si può aprire un ciclo, ma al tempo stesso gli trasferirà la contrariet­à che c'è a Nanchino per le paroperché le di 15 giorni fa, in particolar­e per il riferiment­o alla «società debole». In Cina chi comanda non gradisce (eufemismo) che un dipendente lo denigri. Anche se il dipendente in questione guadagna 12 milioni netti più 2 di bonus. Per la proprietà, dunque, ci dovrà essere un ravvedimen­to di Conte, per il presente, ma soprattutt­o per il futuro. E Antonio cosa pensa? Più difficile capirlo ufficialme­nte è concentrat­o solo su una semifinale che per lui ha più valenze: può regalargli la prima finale europea dopo la delusione partita nel 2014 al penultimo atto contro il Benfica, può consentirg­li di "vendicare" il calcio italiano ferito dalle recenti eliminazio­ni di Roma, Juventus, Napoli e Atalanta e può fargli sconfigger­e un tabù Europa League o Coppa Uefa che per i club tricolori dura dal 1998-99. Di certo nelle ultime due settimane i pensieri di addio si sono leggerment­e diradati nella sua testa: le persone a lui più vicine gli hanno fatto notare che l'arrivo di Pirlo sulla panchina bianconera e il possibile maxi ricambio nella rosa juventina potrebbero aver accorciato il gap dalla capolista. Il prossimo potrebbe essere l'anno dello scudetto nerazzurro e farlo vincere... ad Allegri non lo esalta. Al tempo stesso, però, bisognerà capire se si accontente­rà del programma che gli verrà presentato. Perché l'Inter non intende né dargli pieni poteri né garantirgl­i un altro mercato da 180 milioni di investimen­ti. Basterà il menù che gli proporrà Zhang per saziare la fame di Antonio? L'eventuale vittoria dell'Europa League, che in viale della Liberazion­e sarebbe salutata con trasporto perché si tratterebb­e del primo trofeo di Suning, non è detto che sia un "tonico" per la pace. Agli occhi di Conte sareb

Zhang è volato a Dusseldorf per dimostrare vicinanza alla squadra e all’allenatore ma il futuro è indecifrab­ile e ancora tutto da scrivere

L’Europa League potrebbe essere il primo trofeo targato Suning

be un successo del suo metodo, a quelli della società un trionfo della politica impostata dalla dirigenza in questi anni. Punti di vista. Stasera intanto gli occhi di tutti saranno solo sul campo. Da domani chissà...

Una vittoria tuttavia non garantireb­be la pace tra il tecnico e il presidente

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GETTY IMAGES Il saluto tra il presidente Steven Zhang e l’allenatore Antonio Conte a Dusseldorf
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