ULTIMA STAGIONE Penalizzato dalla linea verde di Lampard
Pedro saluta Londra e il Chelsea. Un matrimonio durato cinque anni, meno dei nove passati a Barcellona ma comunque significativi. E dopo Barcellona e Londra, un'altra grande città per il ragazzo che una quindicina di anni fa lasciò la splendida isola di Tenerife alla conquista del mondo. Da poche settimane ha compiuto 33 anni e se è vero che al momento sta recuperando dall'infortunio alla spalla rimediato nella finale di Coppa d'Inghilterra si presenterà a Roma fisicamente integro. Il punto interrogativo per alcuni è il problema al tendine che è riaffiorato di volta in volta in queste ultime due stagioni. Ma, fonti vicine al club sottolineano come, dati alla mano, non si è trattato di questioni serie e che, al massimo, ha saltato un paio di partite. Per il resto si tratta di un professionista eccelso che si prende cura del suo corpo e che è fisicamente vicinissimo ai livelli raggiunti quando arrivò al Chelsea cinque anni fa. Non deve trarre in inganno il fatto che nel 2019-20 Pedro abbia fatto soltanto 8 apparizioni da titolare in campionato, più altre cinque partendo dalla panchina. Il nuovo tecnico Frank Lampard aveva sterzato deciso sui giovani a seguito dello stop del mercato del Chelsea imposto alla Fifa e in molte occasioni gli ha preferito i vari Callum Hudson-Odoi, Christian Pulisic e Mason Mount, oltre che l'altro veterano, Willian. Una scelta dettata anche dal fatto che a fine stagione, a prescindere, avrebbe lasciato il club londinese. Oltre alle 13 presenze registrate in campo quest'anno in campionato, Pedro è andato in panchina altre 13 volte (senza entrare), a conferma del fatto che in ogni caso è stato quasi sempre disponibile. E, lo ricordiamo, in Premier League la panchina è composta da sette elementi (nove dopo lo stop) e quindi quando è finito in tribuna spesso è stata scelta tecnica (o, meglio, il volere dare spazio ai giovani piuttosto a un veterano con la valigia pronta) che non problemi fisici.