Corriere dello Sport

IL BOLOGNA FARÀ I CONTI CON SINISA

L’allenatore serbo nella stagione passata ha saltato il periodo di preparazio­ne estivo Il tecnico ci sarà per la prima volta dal primo giorno di ritiro e potrà impostare il lavoro. Rimane però in attesa dei rinforzi richiesti

- Di Claudio Beneforti

Sinisa da subito, dal primo giorno di ritiro, finalmente. E questa è già sia una bella notizia che una grande vittoria. La prima volta di Mihajlovic a Bologna fu nell’annata 20082009, Sinisa arrivò al posto di Daniele Arrigoni e una volta esonerato lasciò la panchina a Giuseppe Papadopulo. Poi dieci anni più tardi ecco che viene di nuovo chiamato dal governo di Casteldebo­le: il Bologna ha un piede e tre quarti in serie B alla fine di gennaio, Miha prende in mano la situazione e confeziona un’autentica impresa, decimo posto e tutti ad applaudirl­o e a portarlo alle stelle. Ma due mesi dopo una doccia gelata scuote Bologna e il Bologna, mentre i giocatori rossoblù hanno già preparato le borse per il ritiro di Castelrott­o: Sinisa ha la leucemia, deve entrare in ospedale. Ora che l’ha battuta, come d’altra parte aveva promesso in quel giorno drammatico della conferenza stampa, il guerriero serbo non dovrà aspettare neanche un’ora per cominciare a costruire il Bologna di domani a sua immagine e somiglianz­a. E ciò è fondamenta­le, anche se va dato atto alla società, allo staff di Sinisa e a tutti i calciatori di aver fatto un lavorone nei mesi terribili della sua assenza, perché una squadra senza il proprio allenatore è di solito tanto meno... squadra, figuriamoc­i poi se l’allenatore in questione è dominante come Mihajlovic, che tutti i santi giorni vuole vederti correre a mille all’ora e se non lo fai devi prepararti a fare i conti con lui. E soprattutt­o a guardare le partite del sabato o della domenica dalla panchina, se non addirittur­a dalla tribuna.

IN RITIRO SENZA RINFORZI. Sinisa non potrà cominciare la nuova annata con il Bologna formato Album Panini, dovendo fare cassa prima eventualme­nte di comprare difficilme­nte Walter Sabatini e Riccardo Bigon potranno assicurarg­li quei tre rinforzi pretesi ufficialme­nte da Mihajlovic, e cioè un esterno destro di difesa, un difensore centrale di piede sinistro e una prima punta. Avendo deciso che Musa Barrow continuerà a essere impiegato da esterno sinistro. Ma al di là di ciò il tecnico serbo avrà la possibilit­à di lavorare con i giocatori che attualment­e ha a disposizio­ne sia sui movimenti dei difensori che sulla fase difensiva, perché non sta né in cielo né in terra che questo Bologna abbia preso almeno 1 gol per 33 partite di fila in campionato (all’atto pratico dalla giornata numero 5 in poi, Genoa-Bologna 0-0) più una di Coppa Italia, la disfatta di Udine. E anche se come abbiamo detto non è questa la sua idea, qualche movimento da attaccante centrale Sinisa cercherà di inculcarlo nella testa di Barrow, non fosse altro per avere tra le mani una soluzione alternativ­a a Rodrigo Palacio, soprattutt­o nel caso in cui i responsabi­li dell’area tecnica non avessero la possibilit­à economica di garantirgl­i un nuovo giocatore in quel settore. Se Sinisa può correre questo rischio? Mettiamola così per essere chiari fino in fondo: se da una parte il Bologna non ha alcuna necessità di vendere, da un’altra se vuole comprare, dovrà farlo. Nel senso che il mercato in entrata Sabatini e Bigon dovranno obbligator­iamente finanziarl­o con quello in uscita. Ammesso (e a oggi non concesso) che Joey Saputo non rivisiti il suo primo diktat.

SINISA CHIARO DA SUBITO. Anche alla luce di questo mercato che per volontà del proprietar­io (appunto) sarà per cause di necessità improntato all’austerity, il fatto che Sinisa potrà cominciare a lavorare sulla squadra e con la squadra dal primo giorno di ritiro (anche se sarà più corto del solito) rappresent­erà una sorta di valore aggiunto, considerat­o che i giocatori capiranno da subito l’aria che tira e che quello che è accaduto dopo il lockdown non dovrà accadere di nuovo. Anche perché Sinisa non ha dimenticat­o le partite cariche di gol subiti e di vergogna di San Siro contro il Milan e di Firenze.

A Mihajlovic servono un esterno destro un centrale di difesa e una prima punta

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ANSA Sinisa Mihajlovic, 51 anni, tecnico del Bologna
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