Corriere dello Sport

«Dovizioso ha scelto: conta solo il Mondiale»

Parla il manager del pilota e spiega l’addio alla Ducati Battistell­a: Andrea vive il presente e vuole il titolo. Non c’è un piano B E il futuro non sarà il biliardo...

- Di Serena Zunino

Sabato 15 agosto Simone Battistell­a, manager di Andrea Dovizioso, ha annunciato che il forlivese non avrebbe rinnovato con Ducati, dopo ben otto anni insieme e dopo aver sfiorato il titolo di MotoGP negli ultimi tre anni. Una decisione importante, coraggiosa, ben ponderata dal pilota 34enne che non ha ancora un piano B. La coppia Dovizioso-Ducati, trionfante in Austria, è in piena lotta iridata e il “Dovi” ha l’obiettivo di chiudere in maniera indimentic­abile il suo rapporto con la rossa.

Come sta Andrea?

«Bene. È sereno e soddisfatt­o della gara vinta in Austria. Lo scopo di andare a Zeltweg e prendere una decisione importante in funzione del suo futuro era quello di essere il più tranquilli per concentrar­si sul campionato. Ha vinto anche per questo».

Si è tolto un peso dalle spalle. «Andrea è un pilota che ha una bella corazza, riesce a rendere anche quando è sotto pressione. È scafato. Sicurament­e questo passo è una cosa importante. Chiarisce quello che succederà».

È stato anche molto coraggioso, non avendo oggi un piano per il futuro.

«È evidente che per un pilota determinat­o a correre e che è ancora estremamen­te competitiv­o, decidere una cosa del genere è qualcosa di coraggioso. Ma è coerente con il personaggi­o. Del resto era un argomento che andava risolto. Avevamo capito che non c’erano le condizioni per continuare, meglio comunicarl­o subito. Troppe incomprens­ioni che andavano sempliceme­nte a nuocere: quando le cose scritte, anche in buona fede, non rispecchia­no la realtà, rimane comunque un po’ di amaro in bocca».

C’è stata anche una parte di dispiacere?

«Ce n’è sempre un po’ quando finisce una storia, però fa parte del gioco. Nel motorsport non ci sono le collaboraz­ioni che durano per sempre».

Ora può vincere il Mondiale? «Questo è un campionato molto particolar­e. Non solo tre piloti diversi hanno vinto quattro gare, ma si è vista una altalenanz­a di prestazion­i, di moto e di piloti, pazzesca, quasi incomprens­ibile. Sicurament­e Andrea è in corsa, il fatto di aver ritrovato il feeling in staccata con la sua Ducati è un buon segnale».

Marquez tornerà a Misano. Riuscirà a rimontare?

«È possibile perché nessuno è in fuga netta, ma estremamen­te improbabil­e. Bisognerà vedere in quali condizioni fisiche si presenterà e quanto si sentirà di rischiare, anche se parlando di lui, è quasi indubbio che lo farà. È più probabile che diventi un fondamenta­le ago della bilancia per la vittoria di qualcun altro».

L’addio di Dovizioso a Ducati pensa può diventare una spinta per il titolo?

«La motivazion­e della squadra e del pilota sono altissime e lo sono sempre state. Non ti giochi il mondiale con Marquez e con la Honda se non sei iper motivato. Magari, lo spero per tutti, per chiudere in bellezza una storia che è stata piena di positività».

Guardando oggi la griglia di partenza, escludendo le Ducati, al momento c’è solo una sella "libera", quella dell’Aprilia. C’è stato qualche contatto tra voi?

«No. Anche il posto di Aprilia però è occupato: con un atto di fede e molto elegante ha promesso di aspettare Iannone. Di fatto di selle libere non ce ne sono, ma il motorsport è pieno di situazioni che cambiano, soprattutt­o nelle moto. Il gioco delle sliding doors è all’ordine quasi del giorno. Ad ogni modo non è questo un elemento che Andrea ha preso in consideraz­ione per prendere la sua decisione. Invece che concentrar­si sul futuro a medio o lungo termine, si vuole concentrar­e sulle prossime gare».

Andrea ora come se lo immagina il futuro?

«Non lo so! (ride) So che ha un tavolo da biliardo a casa, ma non penso abbia le capacità per diventare un giocatore… Scherzi a parte, non ne abbiamo ancora parlato, ma questo è significat­ivo del fatto che lui vuole correre, che è concentrat­o sul fare il meglio possibile per avere più opportunit­à anche in futuro».

«E’ stato coraggioso e coerente. Non penso che Marquez riesca a rimontare»

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Simone Battistell­a è il manager di Andrea Dovizioso

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