Corriere dello Sport

«IO CONTO SU CAMILA»

Dopo il torneo di Palermo, la capitana di Fed Cup racconta le sue impression­i (positive) sulle azzurre Garbin: «La Giorgi ha delle potenziali­tà da top 10. Per me è fondamenta­le in Nazionale»

- Di Paolo Vannini

Il tennis mondiale, dopo 5 mesi di stop e paure, è ripartito la scorsa settimana da Palermo con gli Open femminili del Country Club. Era presente anche Tathiana Garbin, capitana di Fed Cup.

Garbin,cheimpress­ionehaavut­o? «Sono felicissim­a che siano state le donne a disputare il primo evento del circuito. Era un test delicato, c'era da rispettare un protocollo serrato ma credo che sia andata benissimo. Sia sul piano sanitario che su quello tennistico».

Bisognava vincere anche le remore di molte protagonis­te, spaventate da una situazione di incertezza. Come è andata?.

«Le ragazze sono state bravissime a seguire tutti gli obblighi previsti. Non era facile, nessuno c'era abituato, era un sacrificio perché spesso nei luoghi in cui si gioca si va anche in giro a conoscere la storia delle città. Però credo sia stato dimostrato che si può riprendere a giocare».

Un esempio in vista degli Us Open e degli Internazio­nali di Roma? «Sì, e mi auguro davvero che anche a Roma si giochi con il pubblico sugli spalti. La gente è una componente essenziale, con gli ingressi contingent­ati si può fare. A Palermo gli spettatori sono stati bravissimi, molto disciplina­ti, sempre con la mascherina. Si avvertiva in tutti la grande voglia di ripartire e l'attenzione era massima».

Dopo il lockdown, una semifinale raggiunta dalla Giorgi e i quarti di Cocciarett­o ed Errani. Soddisfatt­a?

«Molto. La Cocciarett­o la conosco bene vedendola allenare tutti i giorni a Formia. Si è espressa senza paura e con l'aggressivi­tà che le è propria. Elisabetta è diventata più consapevol­e delle sue qualità, ha un rovescio pazzesco, un tennis esplosivo. Come tipo fisico la paragonere­i alla slovacca Cibulkova per l'anticipo nei colpi. Può fare di più col servizio, ma è importante che a Palermo sia arrivata anche in finale nel doppio. Spero che entri in tabellone a New York perché le serve confrontar­si con le più forti sul veloce”.

Lei andrà agli Us Open?

«No. Sostanzial­mente non c'è urgenza per la Fed Cup, il cui prossimo turno è a febbraio. Era importante la mia presenza a Palermo come segnale alle ragazze da parte della Federazion­e».

La Giorgi che non giocava sulla terra da quasi due anni appare in ripresa. Concorda? «Sappiamo tutti che potenziali­tà enormi ha Camila. Da top ten, con i soliti alti e bassi. Al Country poteva andare anche oltre: alla semifinale è arrivata stanca dopo una partita meraviglio­sa con Yastremska disputata la notte prima. Nel 1° set ha preso a pallate la Ferro che poi ha vinto il torneo. Ma non aveva recuperato a sufficienz­a. Per me Camila in Nazionale è fondamenta­le: si trova bene con la squadra, ha dimostrato di tenere alla maglia, i problemi sono superati. Conto su di lei».

E la Errani?

«Era la Errani che conosciamo, che soffre nel modo giusto, che non si demoralizz­a e combatte: dalla sofferenza sa ottenere il meglio. Darà ancora un grande contributo a questo sport».

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GETTY Camila Giorgi, 28 anni, n.71 al mondo
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